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Guai se si rompe lo schermo dello smartphone: Striscia fa discutere

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Salvatore Dimaggio

Il mondo dell’informatica di consumo si è molto evoluto in questi ultimi anni.

Smartphone e tablet si sono diffusi in maniera letteralmente capillare. Praticamente ognuno di noi ha in casa questi dispositivi ed usarli è sempre più semplice. Da quando c’è il covid poi tante attività della vita di tutti i giorni vengono svolte tramite questi dispositivi. La popolare trasmissione televisiva Striscia la Notizia si è chiesta che cosa accade se per sbaglio facciamo cascare il nostro smartphone e si rompe il suo schermo. Secondo la trasmissione Mediaset riparare lo schermo o in generale una piccola parte dello smartphone comporta delle spese così esorbitanti ed ingiustificate che in pratica conviene comprarne uno nuovo. Ma tutto ciò è giusto? Ovviamente no. Si tratta di un meccanismo fatto apposta per spingere l’utente a non riparare mai i suoi apparecchi elettronici ed a comprarne sempre di nuovi.

Una pratica ingiusta

Il vantaggio per le aziende produttrici è evidente ma per i consumatori questa è una bella mazzata. In realtà già prima del popolare TG satirico questa scoperta l’avevano fatta tutti gli italiani che avevano provato ad aggiustare una piccola (magari piccolissima) parte del proprio smartphone. Negli USA però questa polemica esiste da un pezzo ed infatti negli Stati Uniti adesso è diventato un vero e proprio diritto del consumatore quello di farsi mandare il pezzo di ricambio dall’azienda produttrice e ripararsi il proprio dispositivo in modo autonomo. In Europa non esiste ancora un regolamento del genere. O meglio, esiste per taluni elettrodomestici, ma ancora non per smartphone e tablet. Questa è sicuramente una politica che deve cambiare perché penalizza in modo ingiustificato il consumatore che magari ha bisogno di cambiare solo un piccolo pezzo del proprio dispositivo.

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Sono i nuovi diritti dei consumatori che con fatica si impongono come effettivi.

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Speriamo che questa possibilità arrivi presto anche da noi.

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