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Ci portano via la casa? L’Ue fa marcia indietro ma insiste sulla pericolosità degli edifici per l’ambiente

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Carmelo Giuffre

Nella conferenza stampa per presentare il nuovo testo per combattere l’inquinamento degli edifici

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Le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi avevano messo in serio allarme i cittadini europei. Si temeva infatti che la Ue approvasse una norma in grado di espropriare l’abitazione privata di chi non rispetterà il nuovo standard green richiesti per l’efficientamento energetico. Alla fine dunque, è arrivata la conferenza stampa ufficiale con cui i vertici dell’Unione Europea, tramite le dichiarazioni del vicepresidente Frans Timmermans. Il politico Ue ha spiegato come il testo presentato“non contiene alcun divieto di vendita o affitto per gli edifici che saranno qualificati nella classe G, cioè il 15% degli edifici identificati come quelli che hanno la peggiore efficienza energetica nel singolo Paese”. 

La proposta Ue per combattere l’inquinamento prodotto dagli edifici

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La proposta direttiva dell’Unione ha lo scopo di ridurre le emissioni nocive prodotte dagli edifici, e fino ad adesso non si era compreso in che modo si volesse penalizzare chi abita in abitazioni ad alto inquinamento. Il sospetto dunque era più che legittimo, visto che in ogni caso, si richiede comunque agli stati membri di riqualificare in tempi brevi circa il 15 per cento del loro parco edificio. È probabile dunque che le grandi polemiche di questi giorni abbiano convinto l’Ue ad ammorbidire la sua posizione iniziale. 

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Gli edifici, però, come spiega la commissaria Kadri Simpson restano un grande pericolo per l’inquinamento: “Gli edifici sono il più grande consumatore di energia in Europa. Questo è perché la maggior parte degli edifici nell’Unione europea non sono efficienti dal punto di vista energetico e sono ancora per lo più alimentati da combustibili fossili. Dobbiamo fare qualcosa con urgenza, perché oltre l’85% degli edifici di oggi saranno ancora esistenti nel 2050″. 

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