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Assegno Unico figli maggiorenni: le novità e le date dei pagamenti

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Salvatore Dimaggio

L’INPS ha comunicato un vero boom di domande per l’Assegno Unico.

Questo era facilmente prevedibile visto che l’Assegno Unico va sostanzialmente a rivoluzionare tutto il welfare delle famiglie italiane. Si tratta di un unico intervento che prende il posto di tanti interventi differenziati posti in essere fino ad oggi. Da qui il nome di assegno unico universale. Ma tante confusioni ed incomprensioni hanno accompagnato la nascita di questo strumento e i chiarimenti progressivamente sono arrivati dall’INPS. Innanzitutto ormai è chiaro che la domanda va presentata da entrambi i genitori, ma basta anche che la presenti uno solo. Tuttavia nella presentazione da parte del singolo genitore è determinate che intervenga anche il secondo per confermare, altrimenti l’assegno unico può essere dimezzato. Per i pagamenti, a breve saranno comunicate le date precise ma si sa che si dovrà attendere il mese di marzo. Importante anche sottolineare come devono essere entrambi genitori a fare la domanda se non vivono sotto lo stesso tetto perché separati o divorziati. Ma è soprattutto importante chiarire la situazione dei figli maggiorenni.

Figli maggiorenni: le condizioni

Difatti l’assegno unico spetta per ogni figlio dal settimo mese di gravidanza fino al diciottesimo anno di età. Nella fascia di età dai 18 ai 21 anni l’assegno unico, non spetta necessariamente per ogni figlio ma aspetta soltanto per quei ragazzi che stiano frequentando l’università. Tuttavia l’università non è l’unica possibilità che consente di computare ancora il figlio ai fini dell’assegno unico. Anche chi sta svolgendo il servizio civile può essere conteggiato ai fini dell’assegno unico, oppure anche chi sta svolgendo un’attività di apprendistato o un’attività di formazione lavorativa. Ma anche chi è iscritto alle agenzie per il lavoro può essere conteggiato.

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Insomma dai 18 ai 21 anni l’assegno unico non è più un qualcosa di automatico.

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Al contrario è subordinato al fatto che il figlio sia in qualche modo inserito in un percorso lavorativo o in alternativa in un percorso di studio o di formazione.

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