Il Superbonus 110% è nel mirino di tante critiche che come vedremo sono davvero giustificate.
Paradossalmente molte di queste critiche sono state esplicitate con grande puntualità da Draghi stesso. Il superbonus in sostanza da amico della ripresa diventa nemico dell’economia: vediamo perché. Innanzitutto come Draghi ha sottolineato il superbonus è responsabile di un vero e proprio forte incremento di tutte quelle materie prime che servono all’edilizia. Un’impennata senza precedenti dei prezzi di quelle materie prime che divengono molto care e quasi inutilizzabili. Il secondo problema del bonus casa è l’immenso esborso costato alle casse pubbliche. Il bonus casa è costato veramente tantissimo alle casse dello Stato e molti lo considerano veramente insostenibile. Ed è proprio l’insostenibilità per le casse dello Stato che si riconnette al terzo grosso problema del superbonus. Infatti il superbonus da molti è considerato anche molto ingiusto. È vero che ha dato un forte slancio all’edilizia, ma soprattutto a conti fatti sono stati gli immobili della parte più ricca del Paese a trarne un enorme vantaggio.
Gli immobili delle famiglie più povere in realtà hanno tratto un vantaggio basso o nullo dal dai vari bonus edilizia. Senza contare il fatto che proprio le famiglie più economicamente fragili del paese non possiedono una casa di proprietà. Di conseguenza sono tanti coloro i quali criticano un così massiccio esborso dello Stato che si è tradotto sostanzialmente in un regalo ai più ricchi. Ma il super bonus 110% nel 2023 finirà. Nei 2 anni successivi il superbonus sarà assai ridotto. Infatti passerà prima al 70% e poi al 65%. Ma non si esclude che se il dibattito dovesse andare avanti in questi termini potrebbe essere ridimensionato già dal prossimo anno, anche se allo stato attuale non ci sono conferme in questo senso.
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In effetti se queste riflessioni dovessero prendere forza, non pochi potrebbero chiedere che le immense risorse dei bonus casa siano dirottate dove c’è maggior bisogno.
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Ad ogni modo come detto, per ora resta al 110% fino a tutto il 2023.
Basta immaginare che un documento così personale possa esistere solo in copia fa sorgere domande…
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