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L’Unione Europea approva il Data Act e dichiara guerra ai colossi del Big Tech: cosa sta succedendo

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Carmelo Giuffre

Se ne parlava ormai da settimane, e alla fine la Commissione Europea ha approvato l’introduzione di un registro europeo dei dati digitali, raccogliendo l’ammonimento che era arrivata dall’antitrust, e spianando forse la strada ad un utilizzo più democratico dei dati sensibili digitali. 

Adesso è diventato ufficiale: la Commissione Europea ha approvato la proposta di istituire un Data Act. Il primo paese del vecchio continente per aprirsi in modo totale al mercato dei dati digitali, provando così a sottrarsi al controllo delle grandi compagnie del Big Tech. E si tratta infatti di un provvedimento che è stato presentato al grande pubblico come un enorme opportunità per i consumatori, ma anche per rivitalizzare le piccole aziende sul mercato digitale. In merito, il vice presidente esecutivo della Commissione Europea Margrethe Vestager ha dichiarato che il Data Act consente di avere una certezza legale riguardo chi potrà accedere ai dati sensibili digitali europei, garantendo maggiore privacy agli utenti. 

L’approvazione del Data Act arriva dopo l’allerta lanciato nei mesi scorsi dall’Antitrust

La sua approvazione arriva anche a seguito di un’istruttoria di alcuni mesi, in cui l’Antitrust Europeo segnalava come il mercato dei dati digitali stesse prendendo una direzione decisamente oligopolista, a causa della troppo grande quota di mercato di Google e Meta in particolare,  che impedivano che si sviluppasse un corretto concetto di competitività al suo interno. 

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Adesso invece il testo identifica tutti i dati generati da dispositivi tecnologici connessi, e dunque rientrano in questa lista anche gli smartwatch e gli elettrodomestici intelligenti per fare degli esempi, che rientreranno appieno sotto la legislazione europea. nel data Act saranno inoltre compresi anche tutti i servizi di cloud garantendo dunque anche la portabilità dei dati.

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