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Estromettere la Russia dallo Swift? Ecco perchè i prezzi del carburante potrebbero aumentare ancora

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Carmelo Giuffre

Il nostro paese è già in fortissima difficoltà a causa degli abnormi rincari energetici degli ultimi mesi, ma la guerra in Ucraina e le sanzioni occidentali potrebbero aggravare ancora di più la situazione. Vediamo nel dettaglio perchè e cosa sta succedendo. 

I rincari energetici continuano a mettere in fortissima difficoltà sia le imprese che le famiglie italiane, e la guerra appena iniziata in Ucraina, di certo non permetterà che i prezzi possano abbassarsi in questi mesi. Un’ulteriore difficoltà che preoccupa non poco i settori economici del nostro paese, come ha avuto modo di ribadire Davide Stasi, presidente dell’Osservatorio Economico Aforisma, nel presentare il nuovo studio dall’associazione, che attesta in modo inequivocabile che ci troviamo di fronte a dei rialzi storici. L’ultima volta che la benzina aveva ad esempio superato quota 1.800 euro al litro era il 2013, e stavolta ci troviamo forse in una situazione persino peggiore. Cosa accadrà ad esempio se si decide davvero di escludere la Russia dallo Swift? La sua estromissione avrebbe sicuramente degli effetti pesanti sul prezzo del gas, per quanto il presidente americano Biden continui a rassicurare in merito.

Aumento costo del carburante, perchè le dichiarazioni di Biden sull’energia non possono rassicurare l’Italia

La Casa Bianca infatti continua a ribadire che nel caso in cui si andasse avanti con questa sanzione, le transazioni per l’acquisto dell’energia resterebbero escluse. Ma potrebbe essere Putin stesso a quel punto a riversarsi su questo settore, ed è questo l’implicito che il Presidente Usa nei suoi discorsi pubblici sembra ignorare. 

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Stasi nel presentare il report ha affermato che ci sono gli effetti indiretti che già iniziano a farsi sentire sulle tasche degli italiani, dall’aumento dei prezzi al dettaglio per una moltitudine di prodotti ai pesanti rincari delle tariffe di luce e gas; anche l’industria va incontro a maggiori costi di produzione che vengono inevitabilmente scaricati sui consumatori. In Italia infatti oltre l’80 percento della merce trasportata viaggia su gomma e i costi di trasporto incidono sui prezzi finali praticati ai consumatori al supermercato”.

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