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Cibo e guerra: olio di girasole sparito, torna quello di palma anche se “fa male”

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Salvatore Dimaggio

La situazione del cibo in Italia diventa sempre più preoccupante. I cibi scarseggiano sempre di più ed i razionamenti si avvicinano.

Dopo anni passati a demonizzare l’olio di palma e a dipingerlo come un vero nemico della nostra salute e dell’ambiente adesso ci viene detto che è proprio l’olio di palma quello che dovremmo consumare perché gli altri non si trovano più.

Questa è in estrema sintesi una delle tante situazioni paradossali che la forte e grave penuria di cibo sta causando. Ma vediamo che cosa sta succedendo.

Riserve di cibo sempre più scarse

Le riserve di cibo in tutta Europa si stanno rapidamente esaurendo e la Spagna ha già cominciato a razionare i generi alimentari.

Il governo spagnolo infatti ha autorizzato i supermercati a razionare quei cibi di cui risultino essere più scarsi. Anche l’Italia si sta preparando e razionamenti e il Governo Draghi ha detto che bisogna prepararsi a questa eventualità perché le scorte effettivamente si stanno riducendo progressivamente. Qui su I Love Trading di avevamo già sottolineato con forza come tanti alimenti fondamentali stiano sparendo dal supermercato. Uno di questi è il lievito.

Penuria lievito: difficoltà in casa e nell’industria

Il lievito è un alimento davvero cruciale non solo per le famiglie ma anche per tante Industrie Alimentari e il suo rapido esaurimento è realmente preoccupante. Ma un altro alimento di cui le scorte sono veramente esigue è proprio l’olio di girasole. Al massimo un mese e poi le scorte di questo olio saranno terminate. Infatti proprio l’Ucraina e la Russia riforniscono l’Europa di olio di girasole ma adesso da quelle terre martoriate non arriva più nulla. Ecco perché l’industria alimentare ripiega sull’olio di palma. L’olio di girasole infatti è in rapido esaurimento e secondo gli esperti in breve arriverà a raddoppiare di prezzo.

Etichette che non dicono la verità: è legale

Ma secondo Altroconsumo questa situazione è assai rischiosa perché il consumatore alla fin fine rischia di non sapere bene che tipo di olio sta consumando. Infatti il mise ha autorizzato temporaneamente ad una certa larghezza sulle etichette dell’olio. Ma questo secondo Altroconsumo pone seriamente a rischio la capacità degli utenti di potersi rendere conto di cosa stanno consumando. Il ministero in questa grave situazione di emergenza non va tanto per il sottile e se le etichette dell’olio di girasole sono già stampate non costringe a stamparle di nuovo. Dunque quando acquistiamo olio di girasole, in realtà può essere benissimo che sia olio di palma.

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