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Addio frittura: guerra e razionamenti cancellano questi cibi, panico alimentare

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Salvatore Dimaggio

La frittura di pesce sta sparendo dai menù di tanti ristoranti italiani. Ma vediamo a quali cibi dobbiamo dire addio.

Le associazioni dei consumatori da nord a sud notano questa curiosa sparizione ma in realtà le motivazioni sono molto serie e pesanti.

La guerra in Ucraina ha interrotto la catena di approvvigionamento di tante materie prime alimentari e non alimentari. Sono tanti gli alimenti che cominciano a scarseggiare o che diventano troppo costose e di conseguenza cominciano a partire razionamenti e la vita dei consumatori cambia.

La guerra prosciuga le riserve di cibo italiane

Quasi tutti i cibi che consumiamo sono parte di una lunga catena di approvvigionamenti che a causa della guerra ma soprattutto a causa delle sanzioni che hanno alzato un vero muro nei confronti della Russia, ora cominciano a fare cilecca.

L’olio di semi, l’olio di girasole, il lievito cominciano a scarseggiare in maniera veramente preoccupante tanto che secondo gli esperti c’è giusto qualche altra settimana di autonomia prima che spariscano completamente dalle riserve nazionali. Il pesce ormai costa a peso d’oro in tante realtà italiane, ma sono tante le materie prime che stanno diventando veramente troppo costose. Sulla pasta e sul pane sono previste impennate veramente importanti e di conseguenza non mancano gli italiani che iniziano a fare le scorte.

Torna l’olio di palma: non c’è altro

Il tanto vituperato olio di palma che è stato fatto sparire da quasi tutti gli alimenti con una battaglia durata anni adesso sta tornando prepotentemente alla ribalta proprio perché gli altri oli stanno diventando troppo cari o proprio impossibili da trovare. Ormai si parla sempre più spesso di razionamento ed anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi si è espresso in questi termini. Il presidente Draghi non ha dato date certe riguardo il razionamento ma ha detto che gli Italiani devono prepararsi perché la nostra economia potrebbe presto entrare in una situazione del genere.

La Russia minaccia apertamente ritorsioni sul cibo

D’altra parte lo stesso Putin proprio nella giornata di ieri ha detto che come ritorsione nei confronti dei paesi dell’Unione Europea sta valutando di limitare l’export di tante di tanti generi alimentari e questo non potrà che aggravare ulteriormente la situazione. Le associazioni dei consumatori sottolineano come gli italiani siano stretti tra queste due forti minacce: quella dei razionamenti e quella di prezzi che diventano realmente troppo alti specialmente per le famiglie più in difficoltà.

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