Il bollo auto rappresenta causa di problemi e in alcuni casi di sanzioni economiche non di poco conto per i proprietari dei veicoli a motore.
La domanda che ci si pone sull’argomento è sempre simile: cosa accade se non pago l’avviso per il bollo auto che già dovevo pagare prima? Eppure, qualcosa c’è da conoscerla perché i rischi possono diventare piuttosto complicati, specie se si fa passare troppo tempo.
Il bollo per la macchina è un’imposta su base regionale che deve essere pagata da tutti i proprietari di veicoli su strada e a motore. Di fatto è una tassa di proprietà, quindi il suo pagamento non è legato a quanto si usa. Inoltre, poco tempo fa il legislatore è intervenuto andando ad inserire una nuova fattispecie: dal primo gennaio 2020 devono pagarlo anche chi è utilizza un veicolo a noleggio a lungo termine senza conducente. Naturalmente, per stabilire quanto bisogna pagare si parte da quanto è potente il veicolo e la classe ambientale di appartenenza. Ogni anno lo Stato fissa una data entro cui il bollo auto deve essere pagato: aprile, agosto e dicembre solitamente, ma è concessa la possibilità di pagarlo entro la fine del mese successivo. Ed ecco che si inizia a comprendere il meccanismo: quando la scadenza non è rispettata inizia a svilupparsi la possibile azione dell’Agenzia delle Entrate. Le sanzioni per chi non rispetta il termine possono essere differenti, tutto si basa rispetto al ritardo accumulato. Una volta computato il ritardo e i giorni e i mesi, allora sarà erogata la sanzione.
L’aspetto simpatico è quando capita invece l’esatto contrario: l’autista paga in tempo ma l‘Agenzia delle entrate inizia ad alzare le antenne. Perché, a quanto pare, i funzionari dell’Ade vanno a capire come e perché il proprietario di una determinata auto, con un bollo così alto, riesce a pagare regolarmente la tassa. Cioè, il ragionamento potrebbe essere questo: se riesce a pagare in tempo potrebbe essere un evasore fiscale. Un paradosso, ma è così che funziona.
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