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Crisi benzina: torna l’incubo delle domeniche a piedi, Ministro Giovannini gela gli italiani

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Salvatore Dimaggio

La crisi dei carburanti e delle materie prime energetiche sta prendendo una piega veramente pesante e pericolosa.

Il taglio delle forniture dalla Russia ormai non è più un’ipotesi ma è trattato quasi come una certezza.

ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

E’ molto probabile che i travagliati rapporti energetici che legano Unione Europea e Russia si interrompano del tutto e che sulle materie prime energetiche scatti non solo una forte impennata dei prezzi ma anche una forte penuria.

Domeniche a piedi e stangata famiglie

Per le famiglie italiane sarebbe l’ennesima stangata e ormai si parla addirittura di tornare alle domeniche a piedi come negli anni ’70.

Chi è più giovane non può ricordare questa misura, ma in una forte crisi energetica registrata negli anni ’70 il paese fu costretto a razionare l’energia elettrica, il gas e la benzina in una maniera drastica. Gli italiani la domenica erano costretti ad andare a piedi e a non poter utilizzare mezzi di locomozione. Chi veniva sorpreso a girare in auto era severamente multato. La crisi energetica che stiamo vivendo adesso è veramente drammatica ed il Ministro Giovannini ha recentemente addirittura parlato dell’ipotesi delle domeniche a piedi.

Cosa attendersi dal Governo

Insomma il governo ha fatto capire che il taglio sulle materie prime energetiche imporrà dei sacrifici alle famiglie a tutto tondo. Ma cerchiamo di capire che cosa succede e che cosa si rischia. Gli esperti danno praticamente per scontato un ulteriore aumento delle bollette a causa della guerra ma anche a causa della forte speculazione. Oltre a questo il rischio ulteriore è che parallelamente all’incremento di luce, gas e benzina ci sia anche una disponibilità così scarsa di queste materie prime da imporre una vera e propria austerity energetica. Il Ministro Giovannini ha parlato delle domeniche a piedi degli anni’70 come ad un’ipotesi ma ha fatto capire che il governo può essere costretto a varare misure di austerity veramente pesanti.

Un rischio sistemico

Ma la verità è che la tensione sulle materie prime energetiche è disastrosa per la nostra economia. Tante aziende possono chiudere e la disoccupazione rischia di esplodere. In tutto questo il costo della vita sicuramente continuerà ad aumentare, insomma gli economisti fanno previsioni veramente fosche. Il problema per l’Italia è la totale assenza di misure di contrasto alla povertà. Insomma, la crisi energetica è un problema a trecentosessanta gradi.

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