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Debiti con il Fisco, come puoi uscirne senza troppi danni

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Edoardo Corasaniti

La legge riconosce alcuni sistemi per affrontare la situazione debitoria con il Fisco: anche se spaventa, ci sono dei modi per fronteggiarla.  

Se c’è una cosa di cui i lavoratori, specie se autonomi e con Partita Iva, hanno paura è senza dubbio l’azione dell’Agenzia delle Entrate. Anche perché, proprio in ragione della sua pericolosità e importanza, il Fisco può rappresentare un problema molto seria per la propria attività professionale o per l’impresa.

ANSA, Roma

Prima di andare a vedere come fare e quali mosse predisporre per affrontare la situazione debitoria con il Fisco, è bene ricordare di cosa si parla esattamente. In particolare, ci si riferisce ai debiti contratti in virtù di IVA, IRES, IRAP, IRPEF, Imposte di fabbricazione, imposte sostitutive, ritenute sui redditi da lavoro dipendente, ritenute sui redditi da lavoro autonomo, debiti relativi ad accertamenti o contenziosi definitivi, ritenute sui redditi di capitale.

Un buon consiglio: richiedere il certificato delle passività tributarie

Ansa, Roma, ALESSANDRO_DI_MARCO

In pratica si tratta di andare a bussare alle porte dell’Agenzia dell’Entrate prima che sia quest’ultima a farsi sentire e a presentare il conto. Il contribuente potrà allora chiedere il certificato unico: un documento in cui c’è l’elencazione dei debiti di fronte all’anagrafe tributaria. Si potranno così leggere i casi di contestazioni attive, quelle concluse e quelle che invece ancora devono essere risolte.  L’operazione può risultare molto utile e molto pratica: il contribuente avrà così la possibilità di capire come muoversi ed eventualmente intraprendere un’azione prima che sia troppo tardi.

Debiti tributari, se arriva la notifica cosa fare

Ansa, Roma, MAURIZIO BRAMBATTI

Dopo aver ricevuto l’avviso dell’Agenzia delle entrate, oppure dove aver constatato che la propria situazione è da sanare attraverso il certificato, il contribuente dovrà iniziare a muoversi per sanare la situazione con il Fisco. A rischio c’è la possibilità che si aggravi ancora di più.  Uno dei metodi migliori e più efficaci è certamente la predisposizione del Piano del Consumatore: un programma di pagamento dei debiti tributari da depositare in tribunale. Un altro sistema è quello della composizione della crisi, un mini concordato con il quale il debitore, d’intesa con i creditori, programma il pagamento di una buona percentuale di passività.

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