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Risparmiatori spaesati tra crollo delle criptovalute e peggioramento della guerra

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Salvatore Dimaggio

Il crollo delle criptovalute è un ulteriore elemento d’allarme che arriva in un momento decisamente critico dell’economia mondiale.

L’economia mondiale e quella italiana sono in una fase di estrema criticità e cerchiamo di capire come l’imprevisto crollo del mercato delle criptovalute può andare ad impattare su una situazione già fragile.

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Le criptovalute sono state delle grandi protagoniste degli ultimi anni. Specialmente nel 2021 la crescita di valore di questo particolarissimo comparto è stata impressionante.

L’enigma delle criptovalute

Infatti proprio nel 2021 tante istituzioni anche molto prestigiose erano arrivate a ritenere che le criptovalute fossero addirittura un bene di rifugio.

Tutto questo interesse attorno alle valute virtuali si è sbriciolato nelle ultime settimane con un crollo che anche gli esperti fanno fatica a delineare chiaramente. Innanzitutto il Bitcoin è arrivato a dimezzarsi di valore e questo è un dato veramente importante perché il Bitcoin è sostanzialmente la regina delle criptovalute. Ma l’azzeramento di alcune criptovalute molto popolari come Terra Luna è stato davvero impressionante per tanti investitori. Oggi investitori di tutto il mondo si interrogano sul futuro delle criptovalute.

Bitcoin e guerra

Mentre molti giurano di non prendere mai più seriamente in considerazione questo particolare tipo di investimento, per gli appassionati più sfegatati delle valute virtuali questo è un momento buono per acquistare a prezzi stracciati. Quello che ormai appare chiaro è che le criptovalute non possono essere considerate un bene di rifugio perché chiaramente in un momento del genere un bene di rifugio tende ad aumentare di prezzo, certamente non a crollare. Dunque questo crollo ha infranto definitivamente il mito delle criptovalute come bene di rifugio. Ma sostanzialmente questo crollo rende ancora più incerto il quadro economico internazionale.

Uno scenario difficile da decifrare

Infatti l’elevata inflazione ed il nervosismo su tutti i mercati rendono difficoltoso fare programmazioni e pianificazioni sul futuro. Il fatto è che se persino la guerra in Ucraina dovesse finire domani gli effetti sull’inflazione sarebbero duraturi e continuerebbero a danneggiare le famiglie e le imprese. Dunque decisamente il crollo delle criptovalute è stato un elemento di nervosismo ulteriore in un mercato che già fatica a delineare un orizzonte chiaro. Certamente il nemico numero uno resta l’inflazione. Anche perchè ora le banche centrali sono costrette ad alzare i tassi e le borse già sentono un forte nervosismo in concomitanza di ciò.

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