Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Euro debolissimo: contro il dollaro è ai minimi da 20 anni, che sia la fine?

Foto dell'autore

Salvatore Dimaggio

La moneta unica europea è in uno stato di estrema debolezza. Il cambio euro-dollaro parla chiaro.

Sono vent’anni che la moneta unica europea non era così debole nei confronti del dollaro. Una debolezza estrema che ha tanti fattori e che preoccupa molto gli esperti.

EPA/BORIS ROESSLER/ANSA

La debolezza dell’euro è un riflesso diretto della debolezza dell’Europa. Il nostro continente rischia seriamente di entrare in recessione e sta scontando una inflazione altissima.

Inflazione distruttiva

L’alta inflazione che l’Europa sta patendo è figlia degli aumenti delle materie prime senza precedenti.

Pixabay

Questa fortissima inflazione si riverbera tanto sulle famiglie che contraggono i consumi quanto sulle imprese che hanno difficoltà a produrre. Sempre più imprese infatti denunciano una vera e propria impossibilità di continuare a produrre con prezzi delle materie prime così alti. In tutto ciò la Banca Centrale Europea è paralizzata da tempo. Alcuni chiedono una stretta monetaria che effettivamente darebbe il respiro sul fronte dell’inflazione ma la Banca Centrale è sempre stata estremamente restia a questa ipotesi che potrebbe creare scompensi drammatici soprattutto per quanto riguarda i paesi ad alto indebitamento.

BCE paralizzata

Dunque la moneta unica si indebolisce mentre il dollaro si rinforza perché sostanzialmente l’aumento delle materie prime e i rischi connessi alla guerra in Ucraina pesano molto più sull’Europa che non sugli Stati Uniti. Resta forte l’incognita del gas russo. La progressiva diminuzione del gas proveniente dalla Russia è una forte minaccia per l’Europa. Infatti l’Unione Europea attualmente non ha dei veri strumenti per sostituire il gas russo agli stessi prezzi. Sostituire il gas di mosca è difficile e comunque sia i prezzi sarebbero più elevati.

Lo spettro della recessione economica

Alcuni sostengono che la Banca Centrale Europea semplicemente aspetti che sia la recessione a ridurre l’inflazione. Sostanzialmente secondo alcune ricostruzioni la Banca Centrale Europea intende rimandare all’infinito la stretta monetaria consapevole del fatto che ad un certo punto la recessione opererà una tale contrazione dei consumi da frenare da sola la spirale inflazionistica. Sono ricostruzioni ovviamente non confermate ma il dato che resta forte è quello delle polemiche attorno di una Banca Centrale Europea che sembra aver gestito molto male l’inizio del periodo inflazionistico e che oggi si trova alle prese con una valuta veramente troppo debole. Difficile che sia davvero la fine dell’Euro come qualcuno teme, ma la crisi che si prospetta per l’Europa e la sensazione della mancanza di una banca forte restano pesanti.

Impostazioni privacy