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Il mondo senza benzina: una nazione l’ha già terminata, cosa procurarsi subito

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Salvatore Dimaggio

La crisi globale ha un impatto tremendo sulle catene di approvvigionamento di beni essenziali.

Il cibo e le materie prime energetiche sono sempre più scarsi ed una nazione del mondo ha completamente terminato diesel e benzina.

ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Da tempo questo scenario era temuto dagli esperti: le materie prime sono sempre più scarse e gli stati che le possiedono stanno mettendo blocchi protezionistici pesanti.

Un mondo senza carburanti

La tremenda impennata di diesel e benzina degli ultimi mesi era solo l’antipasto di una crisi vera e propria che solo oggi si sta manifestando.

Pixabay

I paesi produttori di petrolio, la famosa OPEC+ non hanno nessun interesse ad aumentare la produzione. Hanno chiarito in modo evidente che il loro interesse è quello di mantenere la produzione costante e far aumentare i prezzi. Ed i prezzi aumentano mentre le scorte diminuiscono. A livello mondiale le scorte di diesel (soprattutto) ed anche benzina sono davvero scarse e le famose linee di approvvigionamento alternative possono poco.

Una nazione è già completamente senza carburanti

Ormai il mondo è una mappa di penurie. 53 paesi del mondo sono a corto di grano e si prepara una terribile carestia globale, mentre lo Sri Lanka è completamente a corto di carburanti. Il nuovo primo ministro del paese asiatico a comunicato al mondo la triste notizia. Lo Sri Lanka è paralizzato dalla mancanza totale di carburanti. Uno scenario tremendo che blocca il lavoro e la produzione, ma concretamente come può il mondo prepararsi a questa penuria di carburanti? E quanto questa situazione interessa l’Italia? Purtroppo la penuria di materie prime energetiche e non solo, è un fenomeno globale. Anche mettendo dei tetti al prezzo dei carburanti, come stanno facendo alcuni paesi, o tagliando le tasse, come ha fatto l’Italia, questo non risolve il problema della bassa disponibilità.

Fare scorte

Oltre un mese fa il Presidente del consiglio Mario Draghi aveva sottolineato che l’ipotesi dei razionamenti era possibile e che bisognava prepararsi. I razionamenti sono più probabili (anche se ancora non c’è niente di certo) proprio su diesel, cibo e gas. Sono queste le materie prime delle quali c’è maggiore penuria e sopratutto sono queste le materie prime più difficili da approvvigionare. Ma il problema è internazionale e tantissimi paesi d’Europa e non, fanno i conti con una penuria di materie prime sempre più stringente.

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