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Fisco, così slittano le scadenze. Il 30 Giugno non devi pagare più

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Edoardo Corasaniti

Nuove scadenze per i contribuenti italiani: ecco quali sono le misure adottate per chi deve pagare le tasse.

Arriva la proroga del calendario fiscale. L’ok è firmato dal Consiglio dei ministri guidato da Mario Draghi che ha messo nero su bianco il nuovo Decreto semplificazioni, che garantisce la proroga delle scadenze fiscali inizialmente previste per fine giugno.

ANSA, Roma, GIUSEPPE LAMI

Giusto per fare qualche esempio, si inizia con la dichiarazione degli aiuti di Stato: la scadenza entro il quale effettuare la trasmissione viene prorogato dal 30 giugno al 31 ottobre 2022. Varia anche il termine sull’imposta di soggiorno: il termine del 30 giugno per la presentazione della dichiarazione dell’imposta di soggiorno per gli anni di imposta 2020 e 2021 viene allungata al 30 settembre 2022.

Tutti i cambiamenti con la proroga

(Pixabay)

Sarà facilitata la procedura di pagamenti dei rimborsi fiscali dovuti agli eredi, a norma dell’articolo 28 del testo unico delle disposizioni sull’imposta sulle successioni e donazioni, che è stato inserito il nuovo comma 6-bis che sancisce che i rimborsi fiscali di competenza dell’Agenzia delle entrate, spettanti al defunto, sono pagati, a meno che non ci sia una diversa comunicazione degli interessati, ai chiamati all’eredità come indicati nella dichiarazione di successione dalla quale risulta che l’eredità è devoluta per legge, per l’importo corrispondente alla rispettiva quota ereditaria. Chi viene chiamato all’eredità che non intende accettare il rimborso fiscale riversa l’importo erogato all’Agenzia delle entrate, L’altra diversità è che il Caf o il professionista non saranno più obbligati a conservare i singoli documenti relativi alle spese sanitarie. Saranno poi semplificate le modalità di deduzione dal valore della produzione Irap dell’intero costo relativo al personale dipendente a tempo indeterminato. E saranno anche ampliati i casi di esonero dalla presentazione dell’esterometro per la comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere, non più richiesto per le singole operazioni di importo inferiore a 5.000 euro.

30 giugno, data importante in Europa: da qualche parte si dice addio al contante

(Pixabay)

L’idea fa paura e circola ormai in maniera insistente: semaforo rosso all’uso del contante. E la paura sembra terrorizzare gli istituti di credito e gli utenti. In alcuni stati ormai è insistente e si è materializzata in qualche paese dell’Unione europea che hanno già alzato un muro ai prelievi all’utilizzo dell’Atm. Una notizia di portata storico. Di vero c’è un dato comune per moltissime banche: la guerra tra Russia ha provocato una diminuzione delle entrate e degli incassi. Questo automaticamente provoca la perdita di contante, che si aggiunge alla crisi economica prodotta dal Covid che ha piegato centinaia di famiglie italiane costrette a tirare la cinghia. Inoltre, si aggiungono anche le imposizioni che arrivano dalla Banca Centrale europea (Bce): tassi di interesse quasi a zero, che vuol dire meno entrate a lungo termini per gli istituti di credito.

 

 

 

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