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Inflazione ai massimi da 40 anni, spread a 200 e borse in preda alla paura

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Salvatore Dimaggio

Tanti allarmi sull’economia internazionale e chiaramente le borse ne risentono. Negli Stati Uniti l’inflazione è anche più alta che da noi.

Infatti se l’Italia attualmente è all’8% di inflazione negli Stati Uniti i valori sono ancora più tremendi e c’è una forte paura di recessione.

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Tutto il mondo può entrare in recessione a causa della forte crisi economica e dell’alta inflazione.

Banche centrali e paura della recessione

Ma a fare particolarmente paura sono proprio le banche centrali.

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Infatti le banche centrali hanno annunciato con grande chiarezza che vogliono portare avanti una forte politica di aumento dei tassi. Quindi le banche centrali hanno l’assoluta necessità di aumentare i tassi per cercare di frenare il galoppo dell’inflazione ma allo stesso tempo sanno che così aprono le porte alla recessione. La recessione economica appare sempre più probabile e sono proprio i paesi fragili come l’Italia a risentirne fin da subito. Infatti lo spread italiano vola oltre i 200 punti base e questo non sorprende più di tanto.

I rischi per l’Italia e le questioni sociali

Infatti l’Italia è un paese che ha delle forti fragilità e sappiamo bene che la Banca Centrale Europea e le istituzioni europee molto probabilmente chiederanno austerità al nostro paese. Eppure il governo italiano si troverà chiamato ad applicare una rigida austerità proprio nel momento in cui il paese ha più bisogno di aiuti sociali. Infatti il Presidente del Consiglio Draghi ha annunciato che già alla fine di luglio sarà approvato un nuovo decreto con addirittura 10 miliardi di nuovi aiuti sociali. Tuttavia quando l’Italia dovesse effettivamente entrare in recessione e le autorità europee cominciassero a chiedere austerità e rigore non è assolutamente chiaro se il governo potrà ancora permettersi agli aiuti di queste proporzioni.

Borse sotto forte pressione in tutto il mondo

Nel frattempo ovviamente le borse scontano forti tensioni e nervosismi perché l’aumento dei tassi e la paura della recessione possono scatenare dei veri e propri crolli. In questi mesi il semplice annuncio di una politica più restrittiva da parte delle banche centrali è già bastato a determinare delle performance veramente negative per tutte le principali borse del mondo. Gli analisti sono pessimisti e prevedono burrasche sui listini e tensione dal punto di vista sociale.

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