Il canone RAI come sappiamo è una delle tasse più detestate dagli italiani ma le novità in arrivo lo renderanno sicuramente ancora più indigesto alle famiglie.
Infatti il canone RAI dall’anno prossimo esce dalla bolletta dell’energia elettrica.
Nel 2016 il governo Renzi ha avuto l’idea di inserire il canone RAI direttamente nella bolletta elettrica in modo che praticamente tutti fossero costretti a pagarlo.
Tuttavia adesso l’Unione Europea ha imposto l’uscita del canone dalla bolletta e così a partire da gennaio 2023 dovrà essere pagato in un altro modo.
Secondo alcuni in un primo tempo si era pensato che il canone RAI potesse finire nella dichiarazione dei redditi ma adesso Corecom Veneto e Corecom Lombardia hanno portato una vera e propria svolta in questa tassa. Infatti le due istituzioni hanno convenuto sul fatto che il canone RAI vada regionalizzato. Secondo loro ci sono sia i presupposti tecnici ma anche quelli giuridici per poter regionalizzare il canone della RAI. Quindi il canone RAI dall’anno prossimo può diventare una tassa regionale e di conseguenza saranno le regioni a gestirla.
Ma secondo molti osservatori questo probabilmente significherà anche un aumento del canone RAI. Infatti già la RAI da tempo si è detta preoccupata del ritorno dell’evasione del canone a causa dell’uscita della bolletta. Dunque se il canone sarà evaso maggiormente molto probabilmente sarà aumentato per poter compensare l’evasione fiscale. Tuttavia il modo per non pagare legalmente il canone RAI esiste ed anzi ce n’è anche più di uno. In generale tutti possono chiedere l’esonero dal canone RAI se presentano un’apposita domanda entro il 31 gennaio del 2023.
In questa domanda si deve dichiarare di non avere neppure un apparecchio televisivo in casa. Questa domanda può essere scaricata proprio dal sito della RAI ed è importante compilarla dicendo la verità. Infatti se dovessero esserci controlli e dovesse emergere che in casa ci sono apparecchi televisivi si rischierà una sanzione. La domanda di esonero va richiesta ogni anno e di conseguenza va ripresentata entro il 31 gennaio di ogni anno. Ma sono anche le persone oltre una certa età e con un reddito basso a poter chiedere l’esenzione dal canone della televisione pubblica. In questo casi si può continuare ad avere il televisore in casa.
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