Con l’approvazione del decreto aiuti bis cambieranno molte cose a lavoro se hai un figlio con meno di 14 anni. Ecco cosa succede
La pandemia e le conseguenze sociali hanno portato inevitabili modifiche anche nel mondo del lavoro che continuano ad essere attuali anche oggi. Proprio per questo, con l’approvazione del decreto aiuti bis ci saranno interessanti modifiche e conferme in favore dei lavoratori che necessitano di particolari diritti per via della loro situazione familiare.
Si va, infatti, verso un prolungamento delle regole previste per il lavoro agile messe in atto nel settore privato. I lavoratori che hanno figli con un’età inferiore ai 14 anni, infatti, avranno il diritto a lavorare in smart working. Una facoltà che è stata prolungata almeno fino al 31 dicembre 2022. Ecco, quindi, quali sono le maggiori novità.
Tra le misure previste all’interno del decreto aiuti bis, in fase di approvazione, sarà inserita anche la possibilità di allungare lo smart working semplificato per alcune categorie di lavoratori. I lavoratori che hanno figli con meno di 14 anni e quelli a maggior rischio di contagio avranno infatti la possibilità di lavorare da remoto almeno fino al 31 dicembre 2022. In settimana, infatti, dovrebbe essere approvato da parte del governo il nuovo decreto aiuti.
Il vantaggio di lavorare in smart working, soprattutto per quei genitori che hanno in casa figli piccoli, è evidente e spesso comporta una grossa mano per la gestione della famiglia. Proprio per questo, era stato lo stesso Ministero del Lavoro a chiedere la proroga della normativa, includendo nel lavoro agile quei lavoratori a “maggior rischio di contagio” e con figli minori di 14 anni.
Dunque, vanno verso la proroga sia i provvedimenti che promuovono il lavoro agile, sia quelli della modalità semplificata per alcune categorie. In quest’ultimo caso, le aziende potranno istituire lo smart working senza dover necessariamente prendere accordi individuali con i lavoratori.
Tuttavia, il lavoratore interessato potrà accedere allo smart working semplificato solo se, nello stesso nucleo familiare, non vi è un altro genitore che beneficia di strumenti di sostegno al reddito previsto per cessazioni o sospensioni lavorative (ad esempio la NASpI). Inoltre, il diritto decade se in famiglia vi è un altro genitore che non lavora.
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