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Borse e guerra in Ucraina: la vera incognita sono le banche centrali e tanti tremano

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Salvatore Dimaggio

Le borse sono in balia dei venti di guerra. Non sono tanto gli eventi legati alla guerra in quanto tale a fare paura alle borse mondiali, ma l’impatto che la guerra può avere sui costi energetici.

Infatti proprio la guerra in Ucraina sta facendo lievitare le bollette della luce e del gas. Per le famiglie è una stangata ma il problema è che anche che tante aziende rischiano di chiudere.

ANSA

Quindi il problema della guerra in Ucraina diventa un problema occupazionale ed economico.

Le banche centrali e la guerra

La guerra in Ucraina fa sicuramente paura alle borse ed è un elemento di forte tensione.

Pixabay

Ma l’incognita più grande per le borse di tutto il mondo è sicuramente l’aumento dei tassi da parte della Banca Centrale Europea così come il simile aumento dei tassi deciso dalle altre banche centrali.Vediamo di capire quello che sta succedendo. Le banche centrali sono costrette ad aumentare i tassi per cercare di arginare la fortissima inflazione. Infatti l’inflazione ormai in Italia è arrivata all’8% e quindi cercare di tenerla bada non è assolutamente facile per le banche centrali. L’unico modo è quello di aumentare i tassi.

Aumento dei tassi

Tuttavia aumentare i tassi rende le condizioni economiche globali molto più dure e pesanti. Con l’aumento dei tassi la vita delle aziende diventa più difficile e diventa anche più probabile la recessione. Quindi da un lato le banche centrali sono costrette all’aumento dei tassi ma dall’altro questo potrebbe anche innescare la temuta recessione. Se si dovesse andare a finire in recessione economica le borse potrebbero stornare oppure potrebbero avere un vero e proprio crollo. Quindi sicuramente l’elemento di tensione più forte oggi per i mercati internazionali sono proprio le decisioni delle banche centrali. Le banche centrali sono in un vero e proprio dilemma.

Un dilemma che fa paura

Infatti se non aumentano i tassi di interesse c’è il rischio che l’inflazione galoppi ancora di più e questo sicuramente non si può permettere visto che è già arrivata all’8% in Italia e in alcuni paesi anche più alta. Tuttavia con l’aumento dei tassi c’è il rischio della recessione. Quindi le borse scontano questo forte nervosismo e questa fortissima ambiguità. Sicuramente le politiche delle banche centrali saranno il vero e proprio ago della bilancia delle borse nei mesi che verranno. Questo sicuramente crea una certa apprensione e un certo nervosismo negli investitori che seguono momento per momento i nuovi comunicati delle banche centrali.

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