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Il diesel sale nuovamente e sui mercati energetici si annuncia la tempesta perfetta

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Salvatore Dimaggio

Dopo un periodo di relativa calma, il prezzo del diesel ha ricominciato a salire e per gli analisti questo è veramente un pessimo segnale.

Sicuramente l’aumento del diesel non fa piacere agli automobilisti che nonostante il taglio sulle accise pagano veramente caro questo combustibile, ma l’aumento del diesel fa il paio con i prezzi spropositati del gas sulla Borsa di Amsterdam.

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Quindi quello che molti vedono profilarsi in autunno è un vero e proprio forte problema dal punto di vista energetico.

Tempesta perfetta sul mondo dell’energia

L’inflazione è prevista in aumento e saranno proprio le materie prime energetiche ad aumentare probabilmente più di tutte le altre.

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Dunque con le materie prime energetiche sempre più costose il rischio forte è sia per le famiglie che per le imprese. Per le imprese il rischio è quello di non riuscire più a produrre e infatti tante aziende italiane minacciano addirittura di chiudere in autunno. Il rischio per le famiglie è quello di non riuscire a stare più dietro ai terribili costi energetici. E’ inverosimile pensare che il governo possa continuare all’infinito con bonus ed aiuti e quindi la situazione è vista come realmente drammatica.

Che cosa rischia l’Italia

In particolare l’Italia dal punto di vista dell’inflazione sconta sia il problema dell’elevato debito pubblico che la fa considerare sempre un vero e proprio sorvegliato speciale da parte delle autorità europee, ma anche un divario troppo forte tra poveri e ricchi. Infatti con gli aumenti spropositati dell’energia sono proprio le fasce più vulnerabili della popolazione a rischiare di più. Questa situazione è dovuta al fatto che lo Stato Sociale Italiano è stato sempre particolarmente avaro di aiuti e quindi una parte consistente della popolazione oggi è fortissima difficoltà.

Questione sociale

A tutto questo bisogna aggiungere anche molto probabile evento della chiusura completa dei rubinetti del gas in autunno ho voluto da Putin. Quindi proprio sul delicatissimo fronte dell’energia la situazione rischia di diventare veramente pesante già prima della fine di questo 2022. Il nuovo governo che uscirà dalle urne difficilmente avrà la forza di fronteggiare una situazione che si annuncia come sempre più esplosiva. 

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