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È arrivato il crollo in borsa: le banche centrali hanno dimostrato di non aver paura di affondare i mercati

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Salvatore Dimaggio

Alla fine di questa settimana borsistica la tensione sui mercati di tutto il mondo è veramente palpabile.

La settimana si chiude con tonfi veramente fragorosi delle borse di mezzo mondo.

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Infatti in tutto il pianeta i mercati stanno perdendo veramente tanto e la ragione secondo gli analisti è decisamente chiara.

Le borse hanno paura delle banche centrali

Le banche centrali hanno abbandonato ogni timore e pur di arginare l’inflazione sono disposte a tutto.

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Cerchiamo di capire che cosa sta succedendo. All’inizio di questo 2022 molti analisti facevano temere che l’inflazione sarebbe stato un immenso problema per l’economia mondiale. Tuttavia le banche centrali non hanno ascoltato questi analisti e sono continuate ad andare per la loro strada. Quindi per tutto l’inizio del 2022 i tassi delle banche centrali sono stati bassissimi. Proprio questo ha consentito all’inflazione di diventare un vero e proprio mostro e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Da qualche mese le banche centrali hanno cambiato atteggiamento e hanno fatto capire che sarebbero intervenute contro l’inflazione.

I tassi saliranno a tutti i costi e le borse tremano

Tutta una serie di rialzi dei tassi sono andati in questa direzione. Ma fino a questa settimana le banche centrali apparivano ancora timorose per quanto riguarda l’aumento dei tassi. Insomma fino a questa settimana l’idea diffusa era che le banche centrali avrebbero aumentato i tassi ma se le cose in borsa si fossero messe male sarebbero subito tornate indietro. Ma oggi la percezione diffusa sui mercati è completamente diversa. L’idea che regna sovrana adesso è che le banche centrali sono disposte anche a far crollare le borse pur di arginare l’inflazione.

Aumento dei tassi vigoroso ed il buyback non è più così valido

Quindi l’aumento dei tassi ci sarà e sarà molto vigoroso. L’idea che oggi domina è che se anche la Banca Centrale Europea o la Federal Reserve dovessero vedere le borse nel panico e nell’ambito di un vero e proprio crollo, l’aumento dei tassi continuerebbe senza particolari riscossioni. La borsa quindi non si sente più sostenuta e coccolata dalle banche centrali e dei loro tassi a 0 e il panico comincia forse davvero a dilagare. Operazioni lecite ma ambigue come il buyback oggi diventano meno convenienti ma è soprattutto l’idea che la lotta all’inflazione sia diventata prioritaria rispetto alla salute dei mercati a fare paura.

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