La crisi dell’energia è più complessa del previsto e non di facile soluzione. Ecco che cosa rimane da fare all’Italia
In questi giorni l’Europa sta discutendo cercando le soluzioni più adatte a quella che è una delle più gravi crisi energetica dall’ultimo dopoguerra. In Europa e nel mondo, infatti, si sta combattendo una vera e propria guerra energetica (e non solo) che porterà ad anni difficili.
Ma se sul tema energia l’Italia, da sola, non può praticamente nulla contro grandi potenze economiche (gli Stati Uniti) e militari (la Russia), insieme al resto dei Paesi europei potrebbe avere voce in capitolo. Ecco, quindi, quali potrebbero essere i prossimi passi e qual è la nuova proposta (fatta anche dall’Italia).
Se un vero tetto al prezzo del gas difficilmente potrà essere attuato, l’Italia e molti Paesi europei vorrebbero attuare una nuova strategia che consiste in un “corridoio” che dia inizio al cosiddetto price cap. L’intenzione di molti Paesi, infatti, è quello di porre un freno all’incredibile incremento del prezzo della materia prima gas, evitando che possa tornare ad essere così volatile e instabile.
La proposta, portata avanti da Italia, Belgio, Polonia e Grecia è infatti quella di realizzare un corridoio, alternativo al famoso tetto al prezzo del gas. L’idea consiste nel creare una banda di oscillazione che riguardi solamente i prezzi del gas all’ingrosso, da applicare poi ad ogni transazione fatta all’interno dell’Unione europea. Dunque, in questo caso non verrebbe “toccato” solo il gas acquistato e importato dalla Russia per la produzione elettrica.
A spiegarlo è il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha definito il progetto come un “corridoio dinamico”. L’intenzione è quella di dare una mano a Paesi a cui mancano i soldi e non possono pagare il gas con cifre esagerate. Tuttavia, non è di così facile attuazione e per l’Aja potrebbe esserci il pericolo che, in caso di prezzo troppo basso, le maggiori esportazioni vengano “dirottate” verso i Paesi asiatici.
Tuttavia, l’intenzione sarebbe quella di agganciarsi ai prezzi presenti sul mercato asiatico, eliminando il rischio di una concorrenza sleale di Paesi come la Cina. Ad oggi vi sono tre scenari designati per l’immediato futuro. Il primo non contempla mancanze di gas; il secondo prende in considerazione una carenza definita “potenziale”; mentre il terzo parla di carenza effettiva.
Sicuramente avrete sentito parlare della fine del Mondo in termini di città più a Sud,…
Reduce da un enorme successo agli Oscar, Oppenheimer si è portato casa diverse statuette, tra…
Organizzare una cerimonia di matrimonio tradizionale, al giorno d’oggi, può rappresentare una vera e propria…
Non è insolito ritrovarsi con un mucchietto di cera che si potrebbe riutilizzare, derivante da…
Le illuminazioni negli acquari sono molto affascinanti da vedere, ma lasciarle sempre accese potrebbe essere…
Lavorare nel centro di Milano ha un costo non indifferente: ecco la dichiarazione di Carlo…