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Indennità di accompagnamento: stop INPS, sostituzione e prestazione universale

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Federica Pollara

L’indennità di accompagnamento per disabili, come la conosciamo oggi, potrebbe sparire completamente già nel 2023: ecco cosa la sostituirebbe.

Il presidente uscente Mario Draghi ha dato il via alla riforma sul sistema assistenziale con un DL approvato il recente 10 Ottobre 2022. Sarà compito del prossimo Governo seguirne le direttive ed i futuri sviluppi.

Indennità di accopagnamento 2023

La riforma completa comporterà, quasi probabilmente, ad uno stop totale dell’indennità di accompagnamento. Non si tratta comunque di un addio, perché la riforma punta a migliorare l’assistenza ai soggetti non autosufficienti.

Il piano di Mario Draghi, uno non concluso ma inevitabilmente da attenzionare, è dare una scelta ai soggetti disabili: ricevere il sostegno economico tale e quale a come esiste oggi, oppure scegliere un servizio di assistenza diretto.

Questo è dunque uno degli ultimi provvedimenti, non del tutto ufficiale dato che il decreto dovrà prima essere convertito in legge. Il via libera definitivo si avrà solo allora; è probabile che alcune novità in merito verranno chiarite nella prossima legge di Bilancio.

In questo momento sul territorio italiano sono 3,5 milioni i disabili e anziani che vivono una condizione di non autosufficienza; insieme ai diretti interessati sono coinvolti anche i rispettivi caregiver, per una platea di più di 10 milioni di persone.

Addio all’indennità di accompagnamento: stop nel 2023

Il decreto legge del 10 ottobre punta a contrastare l’isolaento e marginalizzazione dei soggetti interessati, un rafforzamento delle misure sociali (sanitarie, economiche, assistenziali) e degli interventi sanitari domiciliari.

Indennità di accompagnamento riforma

Il tutto dovrà essere controllato e coordinato dal Snaa (Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente), che si dividerà tra i servizi statali e quelli da coordinare direttamente sul territorio.

Così scompare per sempre l’indennità di accompagnamento, che oggi è un sussidio economico erogato dall’Inps ai soggetti con invalidità riconosciuta al 100% che non possono svolgere le azioni quotidiane.

Il contributo previdenziale per il 2022 è stato fissato a 525,17 euro al mese, per 12 mensilità consecutive senza diritto (come succede per altre prestazioni pensionistiche) tredicesima e quattordicesima.

Nella prossima legge di Bilancio verrà invece creato un nuovo fondo per la prestazione universale, che potrà trasformarsi appunto in un sostegno economico o in servizi di assistenza alla persona.

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