Il nuovo Governo ha già previsto delle riforme strutturali per quanto riguarda il Fisco.
La nuova premier Giorgia Meloni ha già le idee chiare per quanto riguarda il Fisco. In agenda sono in programma molte novità che dovrebbero alleggerire in qualche modo il peso fiscale di ogni italiano. Uno dei punti cardine della leader di Fratelli d’Italia è la famiglia. Più sarà numeroso il nucleo familiare e meno tasse si pagheranno. Il nuovo Governo è pronto ad inserire il quoziente familiare. Una misura che costerà, secondo le prime stime, 6 miliardi di euro.
Cosa è il quoziente familiare?
Il quoziente familiare è una misura per sostenere la natalità. L’Italia è tra le nazioni dell’Unione Europea che fa meno figli. Di conseguenza l’età media del Paese sta diventando sempre di più alta. In poche parole, il quoziente familiare è un sistema per tassare i cittadini tenendo conto del carico familiare e quindi dei figli. Un single con reddito di 60mila euro verrebbe tassato di più rispetto a un coetaneo con la stessa retribuzione ma con moglie e due figli. L’obiettivo dunque sarebbe quello di detassare chi ha famiglie con uno o più figli a carico rispetto a chi invece non ne ha. Secondo l’opposizione, il quoziente familiare sarebbe molto costoso per le casse dello Stato. Inoltre rappresenta un incentivo per le donne a non andare a lavoro. Ci sarebbe la crisi occupazionale del mondo femminile. Più utile e meno costoso sarebbe invece potenziare l’attuale assegno unico.
Flat tax e tregua fiscale, cosa vuole fare la Meloni?
Il nuovo Governo ha intenzione di modificare anche il tetto attuale di 65.000 per le partite IVA. Come è noto, l’autonomia che oggi ha ricavi fino a quell’importo ha una tassazione forfettaria. Sopra quella cifra va invece nella tassazione ordinaria pagando molte più tasse. L’obiettivo di Giorgia Meloni è allargare la cifra a 100.000 euro con una tassa piatta fissa del 15%. La premier vuole mettere mano a misure strutturali per l’Italia cancellando definitivamente i vari bonus che finora abbiamo avuto nel corso del periodo in cui c’era Mario Draghi.
Altro punto del nuovo esecutivo è la tregua fiscale. Con questa misura, si punta alla cancellazione delle mini-cartelle. Si prevede un nuovo saldo e stralcio per le cartelle in essere: per i debiti di importo fino a 3.000 euro una delle ultime novità consiste nella possibilità che venga prevista una cancellazione pari all’80 per cento dell’importo dovuto. Spazio poi alle somme più rilevanti, per le quali la nuova pace fiscale nel programma del Centro Destra prevede il pagamento dell’intera imposta dovuta, con una maggiorazione pari al 5 per cento in sostituzione di sanzioni e interessi, da rateizzare automaticamente in 10 anni.