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Gas in inverno ottime notizie. Problemi amari e stangate verranno dopo

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Edoardo Corasaniti

Lo stoccaggio pieno al 95% si traduce in un inverno sereno, almeno per quello a cavallo tra il ’22 e ’23. Quello dopo potrebbe essere più duro.  

L’inverno 2022-2023 è al sicuro. Snam ha confermato che, in seguito al termine della campagna di iniezione conclusa lo scorso 31 ottobre, il livello di riempimento degli stoccaggi ha raggiunto il 95,2%. In poche parole c’è abbastanza gas per affrontare il periodo più freddo dell’anno, con a disposizione 11,2 miliardi di metri cubi di gas naturale. In caso di picchi di freddo, probabili tra gennaio e febbraio, l’Italia ha la flessibilità sufficiente per attingere al gas stoccato e non rischiare limitazioni o restrizioni.

Arrivano buone notizie per il gas/foto Pixabay

Se per l’inverno 2022-2023 ci sono buone notizie, a preoccupare è invece il prossimo inverno. Secondo Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, l’inverno 2023-2024 sarà più complesso perché bisognerà ricostruire le scorte facendo a meno del gas russo, il cui flusso è inferiore al 10%. In ogni caso il rischio di razionamento non è del tutto escluso, anche se l’eventualità rimane legata agli usi industriali. Venier fa notare che lo stoccaggio per la prossima stagione invernale inizierà con la fine dell’attuale e tutto dipenderà dal prezzo del gas dei prossimi mesi.

Inverno 2022-2023 al sicuro: razionamenti in particolare per le aziende

Bollette, boccata d’ossigeno per le industrie/ foto Ansa

In un inverno normale, piega Stefano Venier di Snam, l’Italia consuma in media 40 miliardi di metri cubi di gas naturale; con il riempimento al 95%, obiettivo annunciato lo scorso 31 ottobre, l’Italia possiede circa 12 miliardi di metri cubi (più 4,5 miliardi di metri cubi di “riserva strategica”). Con il gas stoccato Snam ha confermato che l’Italia risulta coperta per il 25%-30% della domanda invernale. Il restante 10%-15% arriverà dai flussi dei condotti e dal gas liquefatto.

Inverno 2023-2024: dove sono i problemi

Secondo il report dell’Agenzia internazionale dell’energia l’inverno 2023-2024 sarà complesso. Dopo l’attuale invernata sarà più difficile infatti riempire le scorte e questo perché mancherà il gas russo che per i primi sei mesi del 2022 era giunto ed era stato stoccato in Europa con flussi regolari. Proprio in previsione del prossimo inverno Snam ha attivato un sistema per preservare quantitativi di gas nei giacimenti, ma non è una garanzia e soprattutto non sostituisce il flusso regolare russo dello scorso anno.

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