Inflazione ai massimi da quasi quaranta anni e non accenna a rallentare. Ecco quando potremmo assistere alla sua discesa.
Inflazione ai massimi da quasi quaranta anni e non accenna a rallentare. Ecco quando potremmo assistere alla Non ci eravamo più abituati da decenni. Le generazioni sotto i 50 anni non avevano vissuto da cittadini adulti periodi di instabilità dei prezzi.
Ma l’inflazione è arrivata inattesa e si mostra più persistente di quanto temessimo. Dagli Stati Uniti all’Europa, dall’Australia al Canada, non si salva quasi nessuno dalla morsa del carovita. Se proprio volessimo trovare un paio di mosche bianche, ad oggi risultano essere Svizzera e Giappone con tassi d’inflazione entrambi del 3%.sua discesa.
Non ci eravamo più abituati da decenni. Le generazioni sotto i 50 anni non avevano vissuto da cittadini adulti periodi di instabilità dei prezzi. Ma l’inflazione è arrivata inattesa e si mostra più persistente di quanto temessimo. Dagli Stati Uniti all’Europa, dall’Australia al Canada, non si salva quasi nessuno dalla morsa del carovita. Se proprio volessimo trovare un paio di mosche bianche, ad oggi risultano essere Svizzera e Giappone con tassi d’inflazione entrambi del 3%.
Domanda alta in conseguenza ai risparmi
L’eccesso di liquidità che questa situazione genera sui mercati non fa ben sperare. Nonostante i prezzi di molte materie prime siano scesi o persino crollati dai picchi recenti, l’inflazione divora i bilanci di famiglie e imprese. Com’è possibile con stipendi che non tengono il passo? In effetti, se i prezzi salgono e i redditi delle famiglie restano invariati, la domanda non può che regredire.
In Italia, ad esempio, gli stipendi stanno salendo a ritmi così bassi da risultare quasi fermi. Pertanto, stiamo perdendo capacità di acquisto in doppia cifra. Non accadeva neppure nei terribili anni Settanta e ad inizio anni Ottanta. Da dove arrivano i denari necessari per fare acquisti? La risposta la troverete in banca. Nel mese di settembre, i depositi delle famiglie ammontavano a 1.836,3 miliardi di euro, cioè più del PIL del 2021. Nel febbraio del 2020, ultimo mese prima delle restrizioni anti-Covid, erano a 1.578 miliardi.
Inflazione vicino al massimo
Finché questo eccesso di risparmio rimane alto, la domanda non scemerà granché e l’inflazione non ne vorrà sapere di scendere. Dunque, dovremo monitorare proprio i risparmi liquidi, custoditi nei conti bancari, per capire come verosimilmente si muoveranno i prezzi al consumo nei prossimi mesi. A settembre, essi erano agli stessi livelli di marzo, ma in calo di circa 37 miliardi dal record di luglio. E’ molto presto per capire se gli italiani stiano intaccando i loro risparmi al di là di eventi episodici. Di certo c’è che i tassi di crescita tendenziali dei conti in banca stanno rallentando di mese in mese: dal +6,9% del settembre 2021 al +2,1% del settembre 2022.