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Pensioni: Quota 41 (ricca come mai) solo nel 2023, dal 2024 vera riforma, cambia proprio tutto se vuoi andare in pensione

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Salvatore Dimaggio

Pensioni, in questo periodo se ne sono sentite veramente tante per quanto riguarda la grande riforma delle pensioni del 2023 ma finalmente la ministra del lavoro e anche il ministro Giorgetti hanno chiarito come funzioneranno le pensioni nel 2023.

È stato proprio il ministro Giorgetti in Parlamento che ha parlato della riforma delle pensioni del 2023 e ha chiarito che quella del 2023 sarà semplicemente una riforma ponte.

ANSA

Infatti la riforma vera arriverà proprio nel 2024 questo perché il governo non ha ritenuto di avere abbastanza risorse per poter fare un piano di lungo termine.

Come funziona nel 2023

Ma vediamo che cosa cambia nel 2023, perché cambia veramente tutto per chi vuole andare in pensione.

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La prima cosa della quale ministro Giorgetti si è detto felice è che è stata neutralizzata la legge Fornero. Infatti con la fine di quota 102 dall’anno prossimo teoricamente doveva ritornare la legge Fornero. Ma proprio la riforma delle pensioni che è ormai in dirittura d’arrivo da parte del governo Meloni ha neutralizzato il ritorno dell’odiata riforma Fornero. La ministra del lavoro nell’incontro con i sindacati e anche poi con i giornalisti ha sottolineato che la quota 41 sarà il punto di riferimento del 2023. Quindi ormai sia i sindacati che i lavoratori sanno che per andare in pensione nel 2023 si dovrà proprio far riferimento alla quota 41.

Quota 41 e non solo

Questo non sorprende gli esperti perché la quota 41 è sempre stata la vera e propria promessa elettorale della lega e quindi sarebbe apparso decisamente strano se poi il governo non avesse imboccato effettivamente questa strada. Ma oltre alla quota 41 c’è anche la proroga di opzione donna. Quindi il governo effettivamente promette sia la quota 41 che opzione donna per poter andare in pensione nel 2023 con modalità comode. Ma attenzione a cosa cambia per quello che riguarda la quota 41. Infatti la quota 41 non può essere una quota 41 secca. La ministra ha detto che realisticamente un limite di età ci deve essere. Probabilmente questo limite di età sarà tra i 62 e i 63 anni. Ma non è detto che non si possa uscire anche a 61 anni.

Nel 2024 cambia tutto di nuovo

Ma poi dal 2024 parte la vera e propria riforma strutturale che può coinvolgere anche la previdenza complementare. Grande importanza è stata data ad opzione donna perché opzione donna consente il pensionamento a 58 anni e con 35 anni di contributi ma è vero anche che la pensione è molto più bassa. Quindi il vero nodo da sciogliere per il governo e come fare andare in pensione entro un’età accettabile ma senza tagli troppo forti dell’assegno. Infatti i ministri sono stati molto chiari su questo punto: il nodo fondamentale è quello delle coperture. Già Pasquale Tridico aveva molto realisticamente sottolineato questa questione. Le uscite comode ad un’età più bassa dei fatidici 67 anni sono assolutamente possibili ma il problema è di quanto dovrà essere tagliato l’assegno per non gravare troppo sulle casse dell’INPS e nelle prossime settimane sicuramente ci saranno chiarimenti.

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