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INPS che batosta: persino con 40 anni di contributi è meglio restare al lavoro

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Stefano Vori

INPS che batosta. Arrivano brutte notizie per molti lavoratori. Infatti anche a chi ha maturato 40 anni di contributi conviene lavorare. Ancora.

Lavorare una vita intera in attesa della pensione. E tanti la sognano come il periodo del relax totale, dei viaggi e del libero sfogo a tutte quelle passioni che il lavoro quotidiano ha soffocato per interi decenni. La pensione come giusto raccolto di una vita in cui si è seminato offrendo sempre, nella stragrande maggioranza dei casi, il meglio di sé stessi.

INPS che batosta
INPS che batosta (I Love Trading)

Andare in pensione, però, non è mai semplice. Con norme che mutano al mutare dei governi che si succedono al potere, con calcoli astrofisici per cercare di comprendere quando sia più conveniente congedarsi dal proprio posto di lavoro. E quando credi di aver scelto il momento giusto, cambiano ancora il calcolo della pensione…

INPS che batosta

Lavorare per una vita intera senza soluzione di continuità. La generazione dei nostri genitori ha avuto, perlomeno la maggior parte, l’opportunità di lavorare per l’intera vita in un unico ambiente lavorativo. Sempre nelle stesso Ente o Società. Per 35/40 anni hanno cambiato i loro superiori e tanti dei loro colleghi, ma il posto di lavoro è sempre stato lo stesso. Negli ultimi decenni la cosiddetta globalizzazione ha trasformato il mondo compreso il mondo del lavoro. Oramai il posto fisso è per pochi, la maggior parte dei lavori sono quelli che vengono definiti flessibili che, nella maggioranza dei casi, permettono di poter mutare ruolo, mansione e società. Tutto è flessibile. Orario di lavoro, luogo di lavoro, stipendio, contributi, quando ci sono. Tutto nel nome dell’oggi qui e domani? Chissà. E la pensione?

Per coloro che potrebbero, e dovrebbero, andare in pensione tra vent’anni, anno più anno meno, la pensione è qualcosa che non esiste. Invisibile, inavvicinabile, irraggiungibile. Tanti credono fermamente che quando arriverà il loro momento di salutare il lavoro, non ci sarà nessuna pensione ad attenderli. Questo spaventa e dovrebbe spaventare soprattutto i nostri governanti. Il tema delle pensioni è straordinariamente complesso, ma occorre avere una visione di lungo periodo, per le generazioni che verranno dopo. Invece si va sempre a guardare chi andrà in pensione oggi ed anche in quel caso la situazione non è delle migliori. Per coloro che hanno deciso di andare in pensione non è poi così automatico che ci vadano davvero, nei tempi a loro più graditi. Ciascuno di loro deve fare bene i conti e, soprattutto, fare i conti con le regole di calcolo delle pensioni.

Lasciare il lavoro si, ma quando?

Quando si parla di lasciare il posto di lavoro per andare in pensione non si possono ascoltare troppi consigli. Andare in pensione prima del tempo o continuare a lavorare dipende da tanti fattoti, primo fra tutti il soggetto che deve compiere la scelta. Oggi, a chi ha maturato 40 anni di contributi, specialmente se donna, non risulterebbe conveniente uscire dal mondo del lavoro con opzione donna. Più conveniente risulterebbe, invece, lavorare altri due anni ed andare in pensione anticipata che non presenta il calcolo penalizzante di opzione donna.

INPS che batosta
Pensionato (I Love Trading)

Infatti il calcolo contributivo di opzione donna può portare ad una pensione tagliata fino al 30%. Ed una volta effettuata tale scelta non si può tornare sui propri passi e passare ad un altro trattamento. Sono scelte sempre tremendamente complicate ma che occorre sempre fare soltanto con la propria testa. Anche per non dare poi la colpa della scelta fatta a qualcun altro.

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