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Bonus famiglia e RdC: ultimissime novità in Manovra, polemiche e plausi

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Stefano Vori

Bonus famiglia e RdC, la Manovra del governo presieduto dalla premier Giorgia Meloni è ormai legge. Quali le novità definitive? 

La manovra è varata. Adesso è legge. E’ la prima Legge di Bilancio a firma di Giorgia Meloni e dell’esecutivo di centro – destra uscito vincitore dalle elezioni politiche del 25 settembre scorso. Una manovra difficile perché redatta in un periodo difficile, dove le scelte sono pressoché quasi tutte obbligate.

Giorgia Meloni
Bonus famiglia e RdC ( I Love Trading)

Ma qualcosa di suo la premier romana l’ha messo dentro. Si pensi soltanto ai sostegni, diversi, a favore delle famiglie oppure alla rimodulazione, che prepara alla sua definitiva scomparsa, del reddito di cittadinanza, misura che la premier non ha mai amato. Allora vediamo quali sono le novità più interessanti di questa prima manovra targata Meloni.

Bonus famiglia e RdC, la Manovra è ormai legge

Un percorso lungo e travagliato. Pieno di buoni propositi e ricco di errori dovuti, forse, ai tempi ristretti. Ma adesso sembra tutto passato. La manovra, la prima della legislatura a guida Giorgia Meloni, è legge. Lo abbiamo definito un percorso lungo e travagliato, lungo come questo interminabile periodo di crisi contemporanee e tutte di enorme gravità e travagliato, come lo scenario internazionale scosso brutalmente dall’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo di Vladimir Putin.

La prima manovra dell’esecutivo Meloni non poteva non risentire di tutti quei sinistri richiami che la guerra ha di fatto posto sul tavolo. Crisi energetica e caro bollette, nonché un’inflazione figlia, anche, del conflitto russo – ucraino, l’hanno fatta da padrone prendendo per sé i 2/3 delle risorse faticosamente accumulate. La priorità, però, al momento è questa. Aiutare le famiglie in difficoltà, quei nuclei sfiancati da mesi di rincari sempre più insostenibili. Ma c’è anche qualcos’altro…

E quando si parla di qualcos’altro di diverso dal caro bollette il pensiero corre immediatamente verso una elle misure più osteggiate dalla premier Giorgia Meloni, ovvero il Reddito di cittadinanza. La misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle è stata rimodulata dall’esecutivo di centro destra e non è difficile immaginare che da domani si scateneranno le polemiche. Come è cambiato il reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza 2023

Si nota da subito come la misura pentastellata sia stata inasprita per quanto attiene le sue regole basilari. Se si rifiuta la prima offerta di lavoro, si perde, automaticamente, il diritto al sostegno. Nel testo è scomparsa la parola congrua in riferimento all’offerta di lavoro. Pertanto qualunque offerta pervenga al beneficiario del reddito dovrà essere accettata. La misura continuerà ad essere erogata normalmente ai nuclei familiari che vedono al loro interno persone disabili, minorenni o familiari di età superiore ai 60 anni.

Banconote in tasca
Bonus famiglia e RdC ( I Love Trading)

Per coloro i quali hanno tra i 18 ed i 59 anni e sono definiti occupabili, è prevista l’erogazione della misura soltanto per i primi sette mesi dell’anno 2023. Nel 2024 si provvederà a rimodulare la misura che taglierà completamente fuori il reddito di cittadinanza così come è nato. Per il 2023 non è stato possibile eliminare il reddito di cittadinanza per via delle gravi conseguenze che questa drastica decisione avrebbe comportato. Il governo di Giorgia Meloni ha però preparato una sorta di lungo addio alla misura pentastellata che avverrà nel 2024.

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