PayPal ha annunciato che licenzierà 2000 dipendenti e non si contano veramente più le aziende tecnologiche che stanno facendo pesantissimi tagli al personale.
Google, Facebook, Amazon e tantissime altre aziende tecnologiche stanno mandando a casa per un numero impressionante di dipendenti. Sembrano assolutamente finiti i tempi nei quali le aziende tecnologiche erano sempre in espansione e sempre alla ricerca di nuove figure qualificate per crescere.

Oggi tutto è cambiato e infatti su questo sito qualche tempo fa parlavamo prima proprio di scoppio della bolla tecnologica sul fronte occupazionale. Effettivamente lo scoppio della bolla tecnologica sta avvenendo non soltanto in borsa (e le aziende effettivamente vedono le loro quotazioni in flessione da qualche mese) ma sta avvenendo proprio dal punto di vista occupazionale e questo è ancora più preoccupante.
La bolla sta scoppiando ma il dramma è globale ed occupazionale
Infatti uno scoppio della bolla borsistica sul fronte della tecnologia sarebbe stato anche comprensibile in un anno come il 2023 nel quale si attende la recessione. Ma questa vera e propria diaspora di dipendenti significa che il problema delle aziende tecnologiche è molto più profondo.
Infatti le aziende tecnologiche molto probabilmente sono arrivate proprio al loro limite naturale di crescita e anzi adesso i dipendenti finiscono per essere fagocitati da quelle stesse tecnologie che hanno contribuito a creare. Un po’ come il mostro di Frankenstein alla fine si rivolgeva contro il suo creatore, il mondo della tecnologia oggi taglia al suo interno quei posti di lavoro che fino a oggi ha tagliato all’esterno.
Questa bolla che scoppia non farà male ai trader a ma a tutti i lavoratori (non solo del comparto tecnologico)
È molto importante seguire con attenzione lo scoppio della bolla tecnologica sul fronte occupazionale perché ci racconta un vero e proprio cambio fondamentale nella nostra epoca. Infatti questo evento è davvero un potentissimo campanello d’allarme sul fronte della disoccupazione tecnologica.
A nostro avviso troppo poco si sta parlando di questi tagli al personale delle grandi aziende tecnologiche. A nostro avviso è sbagliatissimo considerarla una notizia marginale che riguarda sostanzialmente gli Stati Uniti. Infatti si tratta del segnale di un vero e proprio cambio epocale che riguarda non soltanto il futuro della tecnologia ma anche quello del lavoro.
L’illusione che la tecnologia produca lavoro è tramontata ma non se ne parla
I dipendenti che vanno via da Google o da PayPal non sono qualche cosa che non ci riguarda ma sono il segno di un mondo che ha sempre meno bisogno di manodopera anche estremamente qualificata e questo non può che essere preoccupante. Come sapete stiamo seguendo con grande attenzione questa tematica e riteniamo sinceramente che quello che sta accadendo sul fronte tecnologico dovrebbe occupare le prime pagine dei giornali e dovrebbe interrogare tutti quanti sul futuro del lavoro e sul futuro della tecnologia.

I paesi occidentali hanno consegnato una vera e propria delega in bianco alla tecnologia per riscrivere e ridisegnare il loro futuro ma questa delega si è rivelata veramente troppo problematica e questo sarebbe davvero il momento giusto per cominciare a chiedersi se l’orgia di tecnologia che negli ultimi decenni ha coinvolto tutto l’occidente a lungo termine farà bene o farà male alle vite concrete delle persone.