Quanto conta ai fini della pensione aver fatto un corso di formazione? La formazione dei lavoratori, per quanto non sia propriamente lavoro, può essere contata come periodo contributivo.
Grazie a questo trucco puoi aumentare la tua pensione oppure sfruttarlo per andare in pensione prima.

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Per arrivare a fare un certo lavoro una persona ha studiato molto. Magari ha frequentato l’università, oppure qualche importante corso di formazione professionale che lo ha reso il lavoratore o la lavoratrice che è oggi. Ebbene, anche il tempo impiegato per fare questi corsi di formazione non è sprecato ai fini della pensione. Il meccanismo che permette di utilizzare gli anni di formazione come contributi pensionistici è quello del riscatto dei contributi. Normalmente utilizzato per il riscatto del periodo universitario, il riscatto dei contributi permette di ottenere anni di contribuzione riscattando quelli del periodo della formazione. Valgono gli anni passati a completare un percorso di studi universitario, ma anche i corsi di formazione professionale.
Questa è la novità del 2023, ma a cosa servono esattamente questi contributi riscattati? Innanzi tutto bisogna capire che i contributi sono uno dei parametri fondamentali che concorrono al calcolo dell’assegno pensionistico. Non solo questo, però, anche soltanto per ottenere di andare in pensione occorre arrivare a un certo quantitativo di anni di contribuzione. Per la pensione di vecchiaia, per esempio, occorre sottostare a due requisiti fondamentali: aver compiuto almeno 67 anni e aver completato almeno 20 anni di contribuzione. Il riscatto, però, vale a maggior ragione per quanto riguarda le pensioni anticipate, visto che per quelle occorre un quantitativo di anni di contribuzione molto più alto.
Pensione anticipata, ecco come puoi andarci riscattando il percorso formativo
Pensiamo, ad esempio, alla neonata Quota 103, sostituzione della defunta Quota 102 e creata partendo dalla base di Quota 41. Per accedere a questa pensione anticipata occorre arrivare ad aver completato almeno 41 anni di contribuzione, con in più la necessità di un’età anagrafica di almeno 61 anni. Arrivare a un numero così alto di anni di contribuzione, specie dopo una formazione molto lunga, può essere complicato, ma grazie al riscatto degli anni contributivi, qualcuno potrebbe andare in pensione già a 61 anni senza bisogno di aspettare oltre.
Stesso discorso si applica anche alle altre forme di pensionamento anticipato: Ape Sociale, per cui servono almeno 63 anni di età anagrafica e 30 anni di contribuzione, e Opzione Donna, per cui servono 61 anni di età anagrafica (oppure 58 in determinati casi) e 35 anni di contribuzione.

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La possibilità di aumentare l’importo della pensione
Il riscatto degli anni di formazione sono molto utili anche per la semplice pensione di vecchiaia. Infatti l’assegno della pensione di vecchiaia è calcolato tramite il calcolo contributivo, un complesso calcolo che si può sintetizzare in: più anni di contributi hai alle spalle, più è alto il tuo assegno mensile.
Riscattando i contributi arretrati del percorso di formazione, quindi, è possibile anche aumentare il proprio assegno pensionistico. Oltre ai periodi di formazione, possono essere riscattati come contributi anche altri periodi di lavoro non regolare. Ad esempio periodi di lavoro con contratto part time oppure periodi di lavoro volontario.