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Reddito di Cittadinanza, questo mese l’ultima ricarica per molti: gli verrà tolto, ecco perché

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Claudia Manildo

Da poco è scattato il pagamento della ricarica del Reddito di cittadinanza, ma per molti potrebbe essere l’ultimo.

Da come abbiamo visto, con la nuova Legge di Bilancio cambiano le regole del Reddito di Cittadinanza. Sono molti fattori, infatti, che possono far scattare la sospensione immediata dei pagamenti, come ad esempio un controllo dell’Inps – che in questi giorni, grazie alla recente convenzione sottoscritta con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, vengono potenziati – dovesse accertare una violazione delle norme.

Reddito di Cittadinanza controlli
Reddito di Cittadinanza, ecco chi rischia di perderlo (ilovetrading)

Ma tra le ragioni per cui il Reddito di cittadinanza pagato oggi potrebbe essere l’ultimo figura anche l’Isee: si ricorda, infatti, che dal prossimo mese l’Inps terrà conto della nuova situazione economica, sia reddituale che patrimoniale, indicata nel nuovo Isee e qualora ne risultasse una perdita dei requisiti l’assegno cesserà di essere erogato. È partito già il giro di controlli annunciato nei mesi scorsi dal Governo Meloni, con l’intento di scovare tutti i “furbetti” del Reddito di cittadinanza già prima che nei loro confronti venga applicato lo stop previsto dalla legge di Bilancio 2023, dove la durata massima viene portata a 7 mesi per tutti i nuclei familiari che al loro interno non hanno minori, over 60 o disabili.

Reddito di cittadinanza, chi rischierà lo stop con i nuovi controlli Inps

L’Inps in questi ultimi mesi ha potuto potenziare notevolmente i controlli nei confronti dei nuclei familiari che prendono il Rdc grazie ai controlli incrociati delle banche dati dei percettori, sotto direzione del Governo e della nuova Legge di bilancio.

Reddito di Cittadinanza
Reddito di Cittadinanza – ilovetrading

L’ultima convenzione, in ordine cronologico, è quella sottoscritta con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dpa), con cui l’Inps potrà verificare che nel nucleo familiare non ci siano componenti:

  • sottoposti a misura cautelare personale, anche se adottata a seguito di convalida dell’arresto o del fermo.
  • in stato detentivo.

In tal caso, infatti, non vengono considerate nel nucleo e di conseguenza neppure nel calcolo del Reddito di cittadinanza. Per questo motivo, laddove una delle suddette situazioni dovesse essersi verificata durante il periodo di fruizione del Rdc ne bisogna dare tempestiva comunicazione all’Inps, così che l’Istituto possa effettuare il ricalcolo (che solitamente porta alla riduzione dell’importo percepito se non persino alla decadenza stessa).

Tuttavia, non sempre tale obbligo viene rispettato e per questo motivo è possibile che ci siano delle famiglie che stiano percependo nel Rdc anche la quota riconosciuta a un familiare in stato detentivo.

È su questi che si concentreranno i controlli incrociati che l’Inps effettuerà in questi giorni. Ma non si tratta degli unici casi di ‘furbetti’, ci sono tante altre persone coscienti di star percependo il reddito senza averne un vero diritto e in questo caso è molto probabile che riceveranno la comunicazione di uno stop immediato. Non finisce qui, però, perché chi ha ‘truffato’ lo Stato, si ritroverà non solo con il reddito di cittadinanza sospeso, ma anche costretto a ridare indietro tutto il denaro ricevuto.

Reddito di cittadinanza, chi rischia lo stop con il nuovo Isee

Sono due le ragioni per cui l’Isee 2023 potrebbe portare alla decadenza immediata del Reddito di cittadinanza. In primo luogo se l’attestazione non viene rilasciata entro il 31 gennaio 2023. In tal caso, però, non si può parlare di vera e propria decadenza in quanto i pagamenti vengono solamente sospesi fino a quando non verrà effettuato il rinnovo dell’Isee. La seconda ragione, invece, riguarda quei nuclei familiari che tra il 2020 e il 2021, ossia nei periodi presi in considerazione dall’Isee 2022 e l’Isee 2023, hanno avuto un miglioramento della condizione reddituale e/o patrimoniale.

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