Cambiano le regole riguardo la malattia: fai attenzione a quello che è il domicilio che devi comunicare nel 2023 al datore di lavoro
Assentarsi dal lavoro per via delle proprie condizioni di salute precarie è un diritto di cui possono usufruire tutti i lavoratori. Una volta in cui si decide di non presentarsi al lavoro in quanto malati, infatti, è importante conoscere quelli che sono i propri diritti.
Il lavoratore deve infatti restare in casa e rispondere a quelle che sono le visite fiscali durante gli orari previsti. Tuttavia, stanno cambiando le regole che riguardano la malattia e il posto di lavoro in questi casi. Ecco a cosa è necessario fare attenzione al quello che è il domicilio che serve comunicare nel 2023 al proprio datore di lavoro.
Multa: fai attenzione al domicilio
Quando il lavoratore decide di assentarsi per malattia è necessario che si renda reperibile ad un’eventuale visita medica durante gli orari che sono stati stabiliti dalle normative vigenti. Questi sono stati divisi in fasce orarie in cui è prevista la visita fiscale. Le fasce sono le seguenti: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 per quanto riguarda i dipendenti pubblici. Dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19 per i dipendenti privati. Contrariamente a quello che si pensa le visite fiscali possono avvenire anche durante il weekend; quindi, sia il sabato che la domenica e queste potrebbero avvenire anche più volte in un solo giorno.
Nel caso in cui, a seguito di una visita fiscale da parte del medico, il lavoratore non dovesse farsi trovare in casa, il rischio è quello di incorrere in licenziamento per giusta causa. Tuttavia, è assolutamente necessario fare attenzione a quello che è il domicilio del lavoratore, in modo da evitare quelli che potrebbero essere complicanze davvero molto gravi. Nel caso in cui, infatti, si avesse un domicilio diverso è necessario comunicarlo all’Asl e al proprio datore di lavoro, in modo da permettere la reperibilità per le visite fiscali.
Secondo quanto stabilisce la normativa attualmente in vigore. Il lavoratore deve necessariamente comunicare, in caso di malattia, il proprio cambio di domicilio all’Inps. Tuttavia, a seguito di una sentenza emanata dalla Corte di Cassazione, il dipendente deve necessariamente comunicare il cambio di domicilio, oltre che all’Inps, anche al proprio datore di lavoro.
Cambio di domicilio
Quando si va in malattia e, quindi, non ci si presenta presso il proprio posto di lavoro, è infatti necessario sottostare a delle regole messe in atto per evitare che alcuni lavoratori approfittino del diritto alla malattia. Il rischio, infatti, è quello di essere licenziati per giusta causa e di perdere il lavoro.
Tuttavia può capitare di aver cambiato domicilio senza comunicarlo alle istituzioni interessate e ricevere una visita fiscale durante la fascia oraria previste presso la vecchia abitazione. È infatti importante comunicare il cambio di domicilio o residenza sia all’Inps che al proprio datore di lavoro. Questo, infatti, è un obbligo nei confronti del lavoratore in caso di malattia.