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Autostrade nei guai, le fatture non lasciano scampo

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Stefano Vori

Per Autostrade si prospettano giorni difficili. Le intercettazioni, ma non soltanto, hanno portato alla luce aspetti inquietanti. Quali?

Da quasi due anni Autostrade per l’Italia è ritornata pubblica. Per oltre vent’anni era appartenuta alla famiglia Benetton. Una mattina come tante, con tanta pioggia, nel mezzo del mese di agosto, ha cambiato per sempre la sua storia e quella di tante famiglie.

Autostrade nei guai, le fatture non lasciano scampo
Autostrade finisce nei guai – Ilovetrading

Autostrade, giorni difficili che riportano a quel giorno

Quante volte, come automobilisti, abbiamo imboccato un’autostrada. E chissà quante volte ci siamo arrabbiati, per usare un eufemismo, dinanzi ad una fila chilometrica o al botteghino, quando ci siamo accorti dell’ennesimo aumento del pedaggio. Magari, senza saperlo, stavamo “benedicendo” l’Aspi, ovvero Autostrade per l’Italia. Per ben ventidue anni è stata una società privata, controllata da una holding della famiglia Benetton. Da maggio del 2021 è ritornata pubblica. Ma un evento, tragico, ha di fatto forzato questo passaggio.

14 agosto 2018. Il Ferragosto è ad un passo ma sembra autunno poiché Genova è sotto un violento temporale. Sono le 11.36 quando un tratto del Ponte Morandi, viadotto della A10 che si eleva sul torrente Polcevera, improvvisamente crolla. Davvero improvvisamente? Per decenni quel ponte, inaugurato dall’ingegnere Riccardo Morandi nel 1967, ha rappresentato uno snodo strategico per la circolazione di Genova, collegandola con il Nord Italia nonché con la Francia. E anche quella mattina, sotto la pioggia estiva, il traffico era intenso sul Ponte Morandi…

Nel momento in cui quello spicchio di ponte di 200 metri cede drammaticamente, sono centinaia gli automezzi che lo attraversano e che, a un certo punto, non hanno più l’asfalto sotto le ruote. Per tanti un tragico volo ed alla fine saranno 43 le persone che non rientreranno a casa. Tra loro anche 3 minori. E’ il 3 agosto del 2020 quando viene inaugurato il nuovo viadotto sul torrente Polcevera. Una splendida opera “regalata” da un genio genovese, l’Architetto Renzo Piano. A far da sottofondo le note di Crêuza de mä, di Fabrizio De Andrè, un altro figlio di quella Genova ferita a morte, che non dimentica.

Le ultime

Una tragedia come quella del Ponte Morandi che si poteva, e doveva, evitare è una tragedia 43 volte più grave, perché quelle 43 vite potevano essere ancora tra noi. Intercettazioni e perizie hanno fatto ben comprendere come le ispezioni al pilastro 9 del ponte erano quasi assenti. I finanzieri del Gruppo operativo metropolitano della Guardia di Finanza hanno fatto una scoperta incredibile. Dopo gli interventi effettuati durante gli anni ’90 sui pilastri 10 e 11, i controlli ravvicinati, quindi non effettuati in lontananza utilizzando un binocolo, sono ripresi nel 2009 e quasi sempre si notte!

Autostrade guai con le fatture
Autostrade, le fatture non lasciano scampo – Ilovetrading

Inoltre le ispezioni e i controlli “non rispecchiavano quanto previsto dalla legge“. Le indagini hanno portato alla scoperta che per effettuare i controlli sul viadotto occorrevano dei mezzi speciali che l’allora Autostrade per l’Italia non aveva e che noleggiava da Vernazza. Dall’incrocio delle fatture emergono ulteriori “mostruosità”. Dal 1992 al 2008 sul Ponte Morandi non è stata fatta alcuna ispezione ravvicinata, ovvero senza binocolo. I controlli, purtroppo, sono mancati anche su altri ponti, oltre che sul Morandi, dove sono morte 43 persone. Il 14 agosto 2018.

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