Da idea balzana a trend che migliora lo stile di vita e la produttività. Sempre più aziende approvano la settimana lavorativa di 4 giorni.
Ci sono luoghi nel mondo dove la settimana lavorativa corta, ossia di soli 4 giorni, è normale.
Per queste realtà, come ad esempio nei Paesi Bassi, trascorrere più tempo in ufficio è quasi una perdita di tempo perché la loro filosofia sembra essere chiara: meno ore di lavoro, più qualità e meno dispersione di energia. Il risultato? I fatturati non calano, nemmeno la produttività aziendale e i collaboratori sono più felici e rilassati. Così, quella che prima sembrava un’idea futuristica e quasi folle, oggi sta diventando la normalità e le aziende che stanno aderendo alla settimana lavorativa di 4 giorni, a parità di stipendio, sono tantissime.
Grazie a diversi studi portati avanti dall’Università di Cambridge sappiamo che nel 2022 circa 61 imprese nel Regno Unito hanno provato questa settimana lavorativa corta e i risultati sono stati stupefacenti. Tra i benefici che sono subito saltati all’occhio non solo c’era un miglioramento dello stile di vita e dell’umore dei dipendenti, ma anche una riduzione dei giorni di malattia e dei licenziamenti. Il tutto senza calo dei risultati aziendali.
Lo studio: la settimana corta migliora ansia, stress e tensioni
Intervistando poi i dipendenti, circa 3000, che hanno preso parte a questo progetto pilota, è emerso che ognuno di loro ha notevolmente ridotto i propri livelli di ansia e stress, sentendosi meglio a livello mentale e anche fisico. La maggior parte ha poi spiegato come, grazie alla settimana corta, sia nettamente più facile gestire gli impegni familiari e personali, dando una netta sterzata in positivo alla qualità del tempo passato con i propri cari e alla vita sociale.
Terminato il progetto, che durava solo sei mesi, ciò che ha lasciato tutti senza parole è che delle 61 aziende coinvolte, 56 hanno deciso di proseguire e mantenere come standard la settimana lavorativa corta. La teoria che sta alla base della preferenza della settimana corta all’interno delle aziende è semplice. Togliendo un giorno di lavoro, ma mantenendo inalterato il salario, i dipendenti si sentono motivati a dare il meglio di sé in meno tempo.
Sanno che l’impresa sta puntando su di loro e, sentendosi parte di un gruppo privilegiato che lavora meno ore e ha del tempo extra da spendere come meglio crede, i lavoratori si impegnano maggiormente e – soprattutto – non perdono tempo. E a voi? Lavorare con queste modalità vi piacerebbe o vi andrebbe a creare ancora più ansia e stress?
