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Caldaie a gas vietate ufficialmente dalla UE: cosa devi fare in pratica e quanto ti costa

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Salvatore Dimaggio

Arriva la stangata sulle caldaie a gas: vediamo quali sono le alternative che puoi scegliere e cosa ti viene imposto.

L’Unione Europea sta ponendo tutta una serie di vincoli alle famiglie italiane che comportano esborsi mai visti prima. La Direttiva Case Green costringerà le famiglie ad un efficientamento energetico della propria abitazione che può arrivare a costi importanti e adesso arriva anche la stangata sulle caldaie a gas proibite e si deve trovare un’alternativa.

Divieto per le caldaie a gas
Nuova stangata sulle caldaie a gas, vietate ufficialmente – ilovetrading.it

Le caldaie a gas sfruttano i combustibili fossili e questo le rende particolarmente appetibili da parte degli italiani e anche detestate dalle autorità europee. Le caldaie a gas, infatti, sono le più usate dalle famiglie e l’installazione ha un costo relativamente contenuto. L’Unione Europea ha deciso di abbandonarle a partire dal 2025 e arrivare alla dismissione completa entro il 2029. A quel punto sarà proibita la vendita e conviene cercare alternative valide già da oggi. Ma l’Unione Europea oltre a stabilire il divieto di vendita per il 2029 ha imposto anche l’abolizione di incentivi e bonus nazionali per le caldaie a gas.

Un regolamento che mette al bando le caldaie a gas

E’ il nuovo Regolamento Europeo Ecodesign che sta suscitando tante polemiche perché richiede una soglia minima di efficienza del 115% che si può ottenere solo con le caldaie a pompa di calore. C’è chi sostiene che saranno possibili delle deroghe o delle modifiche ma per ora la normativa è questa. Le alternative alle caldaie a gas sono quelle a pompa di calore, le caldaie a biomasse e le caldaie ioniche. Il primo tipo è una valida alternativa alla caldaia a gas e il risparmio energetico può arrivare al 70% rispetto a queste ultime.

Le alternative alla caldaia a gas sono costose
Come puoi sostituire la caldaia a gas -ilovetrading.it

Tuttavia questo tipo di caldaie non si può utilizzare se si vive in zone climatiche in cui le temperature si abbassano sotto lo zero perché preleva il calore dall’esterno. La caldaia a biomasse utilizza il pellet o combustibili di questo genere e il risparmio energetico è più contenuto e ha bisogno di una frequente manutenzione e pulizia.

La caldaia ionica e i contrasti tra le direttive

La caldaia ionica è particolarmente indicata se si dispone di pannelli solari ed è attualmente poco diffusa in Italia. Si tratta di una caldaia elettrica che utilizza un processo di elettrolisi per il riscaldamento. La sua installazione è semplice e non richiede una particolare manutenzione. Il problema di questa caldaia è analogo alle altre alternative a quella gas ed è il suo costo. Tutte queste caldaie infatti hanno un impatto economico notevole sulla famiglia e il paradosso della caldaia ionica è che ha anche un elevato consumo in bolletta.

Per questo viene considerata come un’alternativa poco vantaggiosa e che potrebbe interessare soprattutto le famiglie che hanno i pannelli solari. Questa normativa appare in contrasto con la stessa normativa Case Green e gli esperti consigliano di pazientare prima di prendere una decisione perché le due normative anche in considerazione dei costi esagerati per le famiglie potrebbero subire variazioni.

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