Pro e contro del salario minimo: non solo luci, ma anche ombre di questo strumento non gradito ai sindacati.
Quello del salario minimo è un tema caldissimo perché tocca la vita concreta di milioni di Italiani. Le ultime statistiche confermano che sempre più famiglie non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese e anche gli acquisti apparentemente più banali diventano un problema. In una situazione così dura lo scontro tra chi sostiene il salario minimo e chi invece è contrario è piuttosto acceso.
Secondo i sostenitori della misura, i vantaggi del salario minimo sono molteplici. Il primo di questi è la protezione del lavoratore dallo sfruttamento. Come sappiamo in tutta Italia e specialmente al Sud i casi di sfruttamento sono tristemente diffusi. Al giorno d’oggi spaccarsi la schiena per paghe da fame purtroppo è la regola più che l’eccezione. Proprio questa misura ridurrebbe la povertà ed eliminerebbe la piaga del cosiddetto lavoro povero. Non dobbiamo però pensare che i vantaggi del salario minimo sarebbero soltanto per i lavoratori.
Infatti avendo più soldi a disposizione dei lavoratori, si stimolerebbe la domanda interna e ciò porterebbe alla crescita economica. Il reddito sarebbe distribuito in modo più equo e la propensione al consumo sarebbe più elevata a vantaggio di tutti e soprattutto degli imprenditori. Tuttavia vi sono anche posizioni contrarie a questa misura. Innanzitutto il costo sulle imprese potrebbe essere importante. Soprattutto le piccole e medie imprese potrebbero non riuscire a sostenere questi maggiori costi.
Anche assumere nuovi lavoratori potrebbe essere più complesso e gli imprenditori potrebbero essere dissuasi all’idea di dover erogare salari più elevati. Anche la contrattazione collettiva sarebbe ridimensionata perché il salario minimo andrebbe ad irregimentare la politica delle retribuzioni in modo standardizzato. Anche la competitività delle aziende potrebbe essere ridotta perché gli imprenditori dovrebbero sopportare costi maggiorati.
Tuttavia bisogna sottolineare come in tanti paesi d’Europa il salario minimo sia garantito ai lavoratori e questi paesi tendenzialmente hanno un’economia più prospera della nostra. Sostanzialmente l’Italia è uno dei pochissimi paesi in Europa e nel mondo occidentale a non avere il salario minimo e le conseguenze sulle vite della gente e sull’economia si vedono. Dunque l’introduzione di questo strumento potrebbe essere positiva. Tuttavia c’è anche chi sottolinea che attraverso le finte partite IVA questo vincolo potrebbe essere facilmente aggirato e dunque il vantaggio per molti lavoratori potrebbe essere annullato.
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