Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Busta paga, arriva il conguaglio per la gioia dei lavoratori: ecco quanto avrai

Foto dell'autore

Bruno Galvan

Luglio è un mese importante per i lavoratori dipendenti. Scatta il conguaglio IRPEF in busta paga derivante dal modello 730.

Il mese di luglio è la prima occasione per ricevere in busta paga il conguaglio IRPEF dalla dichiarazione dei redditi presentata con il modello 730. L’erogazione del conguaglio dipende dai tempi in cui procediamo ad inoltrare la nostra dichiarazione all’Agenzia delle Entrate. Prima la presentiamo e prima avremo il nostro conguaglio in busta paga.

Busta paga, arriva il conguaglio per la gioia dei lavoratori: ecco quanto avrai
Conguaglio IRPEF in busta paga – Ansa – ilovetrading.it

Va specificato però che non sempre c’è un conguaglio a favore del lavoratore. Può esserci anche una trattenuta in busta paga. Il risultato definitivo delle imposte dovute all’Erario dopo la dichiarazione dei redditi può infatti comportare:

  • conguaglio IRPEF a debito: ovvero un debito per il dipendente, nel caso in cui questi debba farsi carico di ulteriori somme rispetto a quelle già trattenute nel periodo d’imposta;
  • conguaglio IRPEF a credito: ossia un credito del lavoratore nei confronti del Fisco, se la tassazione subita nel corso dell’anno precedente è stata superiore a quella effettivamente dovuta. Pensiamo ad esempio ad un familiare a carico non inserito in busta paga.

Dal momento che il saldo a debito o a credito del 730 è di norma gestito dal datore di lavoro direttamente in busta paga, in qualità di sostituto d’imposta, possono verificarsi due ipotesi:

  • Trattenuta in cedolino delle imposte ancora dovute (conguaglio 730 a debito);
  • Rimborso IRPEF delle imposte trattenute in eccedenza in busta paga (conguaglio 730 a credito)

Quando arriva conguaglio IRPEF 2023 in busta paga?

L’Agenzia delle Entrate liquida le somme a credito direttamente al lavoratore, a fronte di un modello 730 che presenta modifiche, rispetto alla precompilata, tali da:

  • Incidere sull’ammontare del reddito complessivo o dell’imposta, presentando altresì elementi di incoerenza (ad esempio uno scostamento significativo tra il credito IRPEF e i dati derivanti dai modelli di versamento);
  • Determinare un rimborso superiore a 4 mila euro.

In particolare la liquidazione dei rimborsi deve essere effettuata dall’Agenzia delle Entrate entro 6 mesi dall’invio della dichiarazione dei redditi con il modello 730.

Busta paga, arriva il conguaglio per la gioia dei lavoratori: ecco quanto avrai
Quando si ha conguaglio IRPEF in busta paga – Ansa- ilovetrading.it

Inoltre l’Agenzia paga direttamente i rimborsi anche per chi è senza sostituto d’imposta al momento della dichiarazione. Nelle ipotesi di rimborso diretto dei crediti 730 al beneficiario, ad opera dell’Agenzia entrate, la liquidazione avviene normalmente prima di Natale:

  • con bonifico se l’interessato ha comunicato le coordinate del conto corrente bancario o postale;
  • in alternativa, tramite titoli di credito di Poste Italiane s.p.a.

Le somme corrisposte dall’ADE sono quelle derivanti dal 730 a credito, al netto di:

  • Secondo o unico acconto IRPEF;
  • Cedolare secca.

Nel caso in cui l’ammontare dell’acconto eccede il rimborso, il lavoratore è tenuto a versare autonomamente la differenza tra le due cose.

Come presentare modello 730/2023

La dichiarazione dei redditi va presentata entro i seguenti termini previsti dalla Legge:

  • Il modello 730 entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello di imposta, direttamente online o rivolgendosi a Centri di assistenza fiscale (Caf), professionisti abilitati o al sostituto d’imposta (cioè al proprio datore di lavoro)
  • Il modello Redditi PF entro il 30 novembre dell’anno successivo a quello di imposta, online o rivolgendosi a Centri di assistenza fiscale (Caf) o ai professionisti abilitati.
Impostazioni privacy