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Mal di testa, c’è una legge che in pochi conoscono: ti spetta un assegno mensile e forse non lo sai

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Fabio Scapellato

Se soffrite costantemente di mal di testa e questo vi rende impossibile svolgere qualsiasi attività, avete diritto ad un assegno mensile.

Chiunque soffra spesso di mal di testa sa perfettamente quanto questo possa essere invalidante. Cefalea e emicrania possono essere lievi e causare semplicemente un fastidio sopportabile, ma quando si presentano in forma acuta non consentono di continuare a svolgere nessuna attività.

Assegno mensile per il mal di testa cronico
Forse non tutti sanno che la cefalea cronica è considerata una patologia invalidante – Ilovetrading.it

Nei casi più intensi si possono esperire eccessiva sensibilità alle fonti di luce e a quelle sonore, vertigini, senso di nausea e appannamento della vista, oltre ovviamente al dolore che può essere costante o intermittente.

Se questi episodi di cefalea o emicrania si verificano saltuariamente, l’unica cosa da fare è quella di interrompere l’attività che si sta facendo e riposare. Quando il dolore è troppo intenso è sicuramente utile prendere degli anti dolorifici, ma nel caso in cui il dolore sia troppo forte questi potrebbero non fare effetto.

Se gli episodi diventano frequenti è bene consultare un medico per degli esami specifici che possono escludere o confermare patologie più gravi.

In ogni caso la cefalea cronica è un problema di salute che è stato riconosciuto come invalidante dalla legge n° 81 del 2020. La norma in questione  – entrata in vigore nell’agosto del 2020 – stabilisce che la cefalea primaria cronica è una malattia sociale, nel caso in cui sia presente nel soggetto da più di un anno e sia stata riconosciuta come tale da un esperto nella diagnosi e nel trattamento di questi disturbi.

L’esperto deve inoltre attestare che la forma di cefalea in questione è invalidante. Ecco in quali casi viene considerata tale:

  • emicrania continua;
  • emicrania cronica e ad altra frequenza;
  • cefalea a grappolo cronica;
  • cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con lacrimazione e arrossamento oculare;
  • emicrania parossistica cronica.

Mal di testa cronico: quando è considerato invalidante dalla legge e quanto è corposo l’assegno mensile

Sebbene sia stato fatto un passo in avanti con il riconoscimento della cefalea cronica come forma di invalidità lavorativa, ad oggi è complesso far sì che il vostro disturbo cronico venga considerato talmente consistente da farvi ottenere un assegno di invalidità.

Assegno mensile per il mal di testa cronico
In base alla percentuale di invalidità riconosciuta aumenta l’assegno mensile – Ilovetrading.it

L’ordinamento riconosce come invalido civile qualunque cittadino di età compresa tra i 18 ed i 64 anni che a causa di una patologia non può svolgere incarichi lavorativi.

La normativa, entrando nello specifico, prevede che chiunque sia affetto da minoranze congenite o acquisite, di insufficienze mentali o patologie psichiche che impediscano o riducano la capacità di effettuare qualsiasi attività lavorativa in modo permanente sia da considerare un invalido civile. Va sottolineato inoltre che in caso di riduzione della capacità lavorativa, questa dev’essere pari o superiore ad un terzo.

Affinché questa riduzione di capacità lavorativa sia appurata bisogna presentare un certificato del proprio medico di base da allegare alla richiesta di riconoscimento dell’invalidità all’Inps. L’ente provvederà a farsi carico della richiesta e ad appurare tramite un esame specialistico che l’invalidità denunciata sia effettiva.

Spetta dunque alla commissione medica dell’Inps stabilire se il soggetto è realmente affetto da invalidità e qual è la percentuale di invalidità. Nel caso della cefalea già il riconoscimento è complesso ecco quali sono i benefici concessi in base alle percentuali riconosciute:

  • 33% = nessun riconoscimento;
  • dal 46% = iscrizione ai Centri per l’impiego nell’elenco di assunzioni agevolate;
  • dal 33 al 73% = agevolazioni fiscali e assistenza sanitaria;
  • dal 66% = esenzione del ticket sanitario;
  • dal 74 al 100% = prestazione economica (assegno di invalidità corrisposto mensilmente).

L’ammontare dell’assegno mensile varia in base alla percentuale d’invalidità riconosciuta. Si parte da un minimo di 4.926,35 per arrivare ad un massimo di 16.982,49 euro annui.

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