Fare impresa non è semplice in tutta Italia ed esistono delle regioni dove è più favorevole per i giovani. Il nuovo rapporto
L’Italia ha il più alto tasso di giovani inattivi in Europa, con oltre 1,6 milioni di persone, e questo numero continua ad aumentare. Questi dati sono stati presentati alla convention annuale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato il 26 maggio a Roma, dove è stato anche elaborato un indice dei territori più propensi a favorire le imprese e l’occupazione giovanile.
In termini assoluti, siamo al primo posto nell’UE, con un tasso di inattività del 25,4%, rispetto alla media europea del 15%. Al contrario, Paesi come la Germania, la Spagna e la Francia mostrano tassi di inattività significativamente inferiori. La situazione occupazionale dei giovani in Italia richiede interventi mirati nell’ambito dell’istruzione, della formazione e dello sviluppo di politiche economiche per favorire l’ingresso nel mercato del lavoro.
La situazione occupazionale dei giovani in Italia è causata in gran parte dalla situazione socio-economica disomogenea presente sul territorio. La situazione dell’inattività tra i giovani italiani è peggiorata, dato che il tasso di inattività è aumentato di 3,4 punti rispetto al 21,9% registrato nel 2004. Inoltre, tra gli under 35 che non trovano lavoro, le donne sono la maggioranza, pari a 1.033.000 (il 65,9% del totale), contro 535.000 uomini.
Tuttavia, la situazione non è omogenea in tutto il Paese. Ci troviamo infatti di fronte ad una ‘Italia a diverse velocità‘, in cui l’ambiente circostante può avere un grande impatto sulla possibilità di trovare lavoro. Il 55,6% dei giovani inattivi si trova nel Mezzogiorno, dove il tasso di inattività raggiunge il 37,7%, più del doppio rispetto al Centro-Nord, che ha un tasso di inattività lievemente più alta della media Ue, ovvero del 16,8%.
A causa della difficoltà a trovare lavoro alcuni giovani avviano un’impresa, ma non tutti i territori sono favorevoli a cominciare un’attività economica. In base ai dati esposti, risulta che la Lombardia rappresenti la regione più favorevole per i giovani che desiderano lavorare e avviare un’attività, seguita a breve distanza da Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige.
Le regioni Molise, Sardegna, Calabria, Sicilia e Basilicata sono purtroppo le peggiori per fare impresa. L’Indice di Confartigianato misura la qualità dell’ambiente imprenditoriale e lavorativo, facendo riferimento a 13 indicatori tra cui il tasso di occupazione tra i giovani sotto i 35 anni, la presenza di nuovi imprenditori, la collaborazione tra scuole e aziende, la diffusione dell’apprendistato e il bilancio migratorio dei giovani verso altre regioni o all’estero.
Tra le province italiane, Cuneo è quella che presenta il terreno più fertile, mentre le condizioni risultano più difficili nelle province di Isernia, Foggia, Vibo Valentia, Siracusa e Taranto.
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