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Notifica del decreto ingiuntivo: cosa fare subito e cosa evitare, occhio a non sbagliare

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Riccardo Magliano

La notifica di un decreto ingiuntivo é solo un metodo ufficiale per mettere fretta. Un debitore può ancora difendersi.

Quando un debito non viene pagato e le questione viene presa in mano da un giudice, la notifica di un decreto ingiuntivo può essere causa di stressa per il debitore. Niente panico, però, ci si può ancora difendere e tutelare i propri diritti.

Notifica del decreto ingiuntivo: cosa fare subito e cosa evitare, occhio a non sbagliare
Quando si riceve una ingiunzione di pagamento non si deve andare nel panico – ANSA – ilovetrading.it

Chi non sa come funzionano le procedure di recupero crediti può andare facilmente nel panico al momento in cui gli arriva a casa una notifica di ingiunzione di pagamento firmata da un giudice. Per quanto la situazione non sia idilliaca, non é il caso di cedere all’ansia. Un’ingiunzione di pagamento é solo uno dei tanti passaggi burocratici che compongono un recupero crediti e comunque il debitore viene tutelato nella sua posizione dalla legge italiana. La prima cosa da sapere é che c’é ancora molto tempo per risolvere la situazione senza che la cosa degeneri.

Al momento della notifica del decreto ingiuntivo il debitore ha 2 scelte. La prima é, ovviamente, pagare l’importo dovuto, mentre la seconda é fare opposizione al decreto, ritenendo che questo non sia valido. In ogni caso dal momento della notifica il debitore ha 40 giorni di tempo per decidere come procedere.

L’opposizione al decreto può essere fatta tramite un regolare processo che dovrà accertare la sussistenza del credito. In questa sede il debitore può anche contestare eventuali vizi di forma nella prova cartacea di sussistenza del credito portata dal creditore oppure nella notifica stessa, cosa che gli darebbe altro tempo a disposizione.

Come difendersi da un’ingiunzione di pagamento

C’é da considerare prima di tutto che l’ingiunzione di pagamento é un atto di condanna giudiziaria che può essere emesso da un giudice in assenza del condannato nel caso in cui il creditore presenti una prova scritta della sussistenza del credito.

Notifica del decreto ingiuntivo: cosa fare subito e cosa evitare, occhio a non sbagliare
Il giudice può emettere la condanna e ingiunzione di pagamento anche senza consultare il debitore -ANSA – ilovetrading.it

In particolare se il creditore può produrre come prova un contratto firmato da entrambe le parti, oppure una fattura dei un servizio svolto e non pagato. Un atto gel genere esiste per agevolare la riscossione di un credito in presenza di prove della sussistenza dello stesso, ma possono essere contestate diverse cose, prima tra tutte l’autenticità della firma sul contratto.

Se passano 40 giorni dalla notifica e il debitore non ha ancora fatto niente il decreto ingiuntivo diventa definitivo e non può più essere contestato. A questo punto il creditore dovrà comunicare un atto di precetto dando con questo al debitore un ultimatum di 10 giorni per procedere al saldo del debito.

Debito non saldato e il rischio di pignoramento

L’atto di precetto é l’ultimo avviso al debitore per permettergli di pagare senza che si passi alle maniere forti. Queste ultime sono rappresentate dalla possibilità di pignoramento dei beni del debitore, siano questi il conto corrente, la quinta dello stipendio o della pensione, le proprietà o i canoni di affitto percepiti.

In questo modo di andrebbe a ripagare il debito prelevando direttamente dal conto corrente o dallo stipendio oppure con il ricavato dalla vendita di un immobile o un altro bene.

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