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Se voglio investire 7.000 euro meglio scegliere i Btp o i buoni postali? | E se ci fosse un terzo incomodo?

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Daniele Orlandi

Su cosa è meglio optare, in questi mesi, tra Btp e buoni postali? Esiste anche un’alternativa a queste forme di investimento? Ecco qual è il quadro della situazione attuale

Negli ultimi giorni sono stati resi noti i tassi minimi e la durata nel tempo dei nuovi Btp ed in tantissimi hanno deciso di acquistare il nuovo titolo di Stato per cercare di trarne un beneficio economico. Ma, come per tutte le forme di investimento, occorre valutare con attenzione una serie di caratteristiche dello strumento stesso, oltre alla quantità di denaro che si ha intenzione di investire, per capire se sia effettivamente la scelta giusta optare per un Btp oppure se vi siano alternative ugualmente valide o addirittura migliori come i buoni postali. Nel caso in cui abbiate la somma di 7.000 euro, faticosamente messa da parte, e siate interessati a farla fruttare, quale strumento dovreste oggi scegliere?

Investimenti, meglio BTP o BFP? Pro e contro
Investimenti, quale strumento è meglio scegliere oggi (ilovetradig.it)

Prendendo in esame questi prodotti, si rileva la medesima durata complessiva ovvero 48 mesi. Si tratta inoltre, in entrambe i casi, di strumenti di investimento del reddito fisso con rimborso del capitale, nella sua interezza, alla data di scadenza. Altro elemento che li accomuna è il fatto di conoscere già in partenza i rendimenti. Infine, elemento questo di prioritaria importanza, sia Btp che buoni postali hanno un grado di rischio similare anche se i primi sono più tutelati. Detto questo, si guadagna di più spostando 7.000 euro su un buono postale o investendoli nel Btp Valore, l’ultima proposta dello Stato?

Ho 7.000 euro da investire, meglio i BTP o i BFR? Le differenze

Il buono fruttifero postale con scadenza tra quattro anni è un prodotto molto flessibile in termini di rimborso senza che gli interessi maturati vengano persi. Infatti già dopo un anno dalla sottoscrizione verranno riconosciuti per poi essere versati ad ogni bimestre. Le scelte sono le seguenti: il buono 4 anni risparmiosemplice proposto in versione standard con rendimento lordo annuo a scadenza dell’1,50% e premiale con rendimento al 2,50%. Sottoscriverli è possibile a patto che venga attivato un Piano di risparmio risparmiosemplice o, nel caso del BFP premiale, che vi siano almeno 24 sottoscrizioni periodiche nel Piano. Altra possibilità, per chi è beneficiario di un “processo successorio concluso presso Poste Italiane”, è il buono soluzione eredità che garantisce un rendimento lordo annuo a scadenza del 3,00%.

Btp valore, rendimenti dal 3,25 al 4%
Pro e contro degli investimenti in buoni fruttiferi e btp (Ilovetrading.it)

Dall’altra parte troviamo invece il BTP Valore, con rendimenti step-up ovvero a crescere nel corso del tempo. Partendo da un minimo lordo annuo del 3,25% per i primi due anni ad uno del 4% per l’altro biennio. Con un extra premio fedeltà per chi ha acquistato in emissione tenendo fino al 13 giugno del 2027 il titolo in portafoglio.

Pro e contro di BFP e BTP

Dal punto di vista del rendimento sembrerebbe avere la meglio il BTP. Gli oneri fiscali di entrambe sono al 12,50% e non sono previste spese di gestione per i BFP o oneri per chi acquista in emissione per i BTP. Il Btp stacca interessi semestralmente mentre il buono a scadenza lo fa contestualmente al rimborso del buono stesso. Dando però la possibilità di accantonare gli importo periodicamente per costituire, nel tempo, un capitale (mentre il BTPi chiede il versamento immediato dell’intera somma). La sostanziale differenza la si ha nel caso di rimborso anticipato: il BFP consente di rimborsare l’intero capitale iniziale mentre i BTP potrebbero essere rivenduti con perdite (o guadagni) in conto capitale. In questo caso con un margine di rischio maggiore.

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