L’aumento dell’età pensionabile spaventa tutti i contribuenti ma esistono degli strumenti che consentono di andare in pensione con largo anticipo.
In base ai requisiti introdotti dalla Legge Fornero, per accedere alla pensione di vecchiaia sono necessari 67 anni di età e 20 anni di contribuzione. Ma non tutte le categorie di lavoratori devono attendere la maturazione di tali condizioni.
Alcuni fortunati contribuenti, infatti, possono smettere di lavorare addirittura 11 anni prima del raggiungimento dell’età pensionabile.
Per coloro che hanno cominciato a versare contributi previdenziali dopo il 1995, oltre ai 67 anni di età e ai 20 anni di anzianità contributiva è richiesto un requisito ulteriore. La prestazione spettante deve essere uguale almeno a 2,8 volte l’Assegno sociale, cioè di 1.400 euro lordi mensili.
Con 20 anni di contribuzione, però, gli uomini possono smettere di lavorare a 61 anni e le donne a 56 anni, grazie alla cd. pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile.
Si tratta di una misura molto vantaggiosa perché consente di terminare l’attività lavorativa 6 o 11 anni prima rispetto al limite ordinario ma, allo stesso tempo, si discute sulla sua reale portata.
La pensione anticipata con invalidità pensionabile è uno strumento utilizzato da chi desidera avere uno sconto sul requisito anagrafico imposto dall’attuale ordinamento previdenziale per l’assegno di vecchiaia.
Non è, però, rivolta a chiunque perché è richiesto il possesso di un’invalidità di almeno l’80%.
Attenzione, in questo caso non si parla della generica invalidità civile, che consiste nella riduzione della capacità lavorativa e nell’impossibilità di svolgere le normali attività quotidiane. L’invalidità richiesta per questa tipologia di pensione anticipata attiene all’attività lavorativa dello specifico richiedente.
Il primo step per ottenere lo status di invalido all’80% ai fini della prestazione è il rilascio del certificato medico introduttivo attestante le condizioni di salute del richiedente, da parte del medico di famiglia. Il certificato, poi, va inviato all’INPS, per la convocazione a visita.
La verifica della sussistenza del grado di invalidità richiesto va compiuta dagli uffici sanitari dell’INPS, anche se il lavoratore ha già avuto il riconoscimento della percentuale di invalidità dell’80% da parte di un altro Ente. Tale valutazione non è sufficiente ma serve sempre il parere della Commissione medica dell’INPS.
Il motivo risiede nel fatto che, per l’Ente previdenziale, l’invalidità per la pensione di vecchiaia anticipata va ricercata sulla base della Legge n. 222/1984, relativa alla previdenza dei lavoratori inabili o invalidi. Si tratta, infatti, di invalidità pensionabile, che è distinta dall’invalidità civile.
Con la Manovra 2026, il riscatto della laurea si trasforma in un’illusione costosa, ciò che…
Dicembre 2025 porta una novità attesa da molte famiglie: l’INPS anticipa i pagamenti di Assegno…
Il canone Rai torna al centro dell’attenzione con l’avvicinarsi del 2026 e non tutti sanno…
I controlli sul Superbonus 110% entrano nella fase decisiva e non riguardano più solo carte…
Una bozza di decreto potrebbe cambiare radicalmente il sistema dei controlli sulle caldaie domestiche in…
Il 2026 conferma una serie di bonus fondamentali dedicate alla popolazione anziana, con misure che…