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Partite Iva: scopri se possono chiudertela anche domani | Offensiva Agenzia delle entrate

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Antonia Festa

L’Agenzia delle Entrate sta effettuando controlli molto scrupolosi sulle partite IVA. Ecco i trucchi per evitare sanzioni.

Molti contribuenti sono finiti nel mirino dell’Agenzia delle Entrate. Nelle ultime settimane l’Ente ha potenziato le ispezioni sulle partite IVA. Quali conseguenze si rischiano nel caso in cui vengano riscontrate delle irregolarità?

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L’Agenzia delle Entrate sta svolgendo una serie di controlli sulle partite IVA (ilovetrading.it)

I professionisti e i lavoratori autonomi che possiedono una partita IVA devono fare molta attenzione, perché potrebbero ricevere accertamenti da parte del Fisco. Sono in corso, infatti, una serie di verifiche per arginare il fenomeno dell’evasione fiscale, soprattutto in relazione alle cd. partite IVA “apri e chiudi”.

La Legge di Bilancio 2023 ha previsto vari adempimenti per i possessori di partite IVA che, se non eseguiti, possono causare la cessazione dell’attività. Scopriamo, dunque, in che modo vengono effettuati i controlli e quali sono le sanzioni previste per i contribuenti non in regola.

Verifiche fiscali: chi sono i contribuenti in pericolo?

L’Agenzia delle Entrate ha specificato che i controlli partiranno fin dalla fase di presentazione della domanda di apertura di una nuova partita IVA. Le verifiche, tuttavia, saranno rivolte particolarmente alle nuove attività che hanno alcuni elementi di rischio, come il ripetuto mancato versamento delle tasse oppure l’inosservanza degli obblighi dichiarativi, uniti a brevi periodi di operatività.

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I controlli dell’Agenzia delle Entrate sulle partite IVA coinvolgono molti professionisti (ilovetrading.it)

A rischio sono anche le partite IVA già esistenti ma che presentano le caratteristiche appena menzionate e che vengono riattivate dopo un periodo di inattività. I professionisti coinvolti possono essere titolari di ditta individuale, associazione ed enti, rappresentanti legali di società e lavoratori autonomi.

Il controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate si svolge in due fasi. Innanzitutto, il Fisco raccoglie ed esamina tutte le informazioni disponibili nelle banche dati oppure reperite in seguito a segnalazioni da parte di altri Enti. Successivamente, invita il contribuente a recarsi presso la filiale competente per illustrare la situazione nel dettaglio e richiedere i dovuti chiarimenti e l’esibizione della documentazione necessaria.

Multe fino a 3 mila euro: come si svolgono gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate?

Se il contribuente non si presenta presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate per provare l’inesistenza di rischi legati alla propria attività, l’Ente può procedere con la notifica del provvedimento di cessazione della partita IVA. Può, inoltre, irrogare una sanzione amministrativa di 3 mila euro.

Per aprire una nuova partita IVA, l’interessato dovrà sottoscrivere una polizza fideiussoria o una fideiussione bancaria della durata di 3 anni e di importo non minore di 50 mila euro. Facciamo un esempio, per agevolare la comprensione dei principi appena illustrati. Tizio è titolare di una ditta individuale e riceve un invito a recarsi presso un Ufficio dell’Agenzia delle Entrate, perché sono state riscontrate delle irregolarità relative ai pagamenti fiscali.

Ignora, però, l’invito perché ritiene che le motivazioni siano insussistenti. L’Agenzia, a questo punto, notifica il provvedimento di cessazione della partita IVA di Tizio e gli infligge una sanzione amministrativa di 3 mila euro. Qualora Tizio decidesse di aprire una nuova partita IVA, sarà obbligato a fornire una fideiussione bancaria di almeno 50 mila euro.

Dall’esempio emerge quanto siano restrittivi e pericolosi i controlli effettuati dal Fisco. Per questa ragione, per non incorrere in gravi conseguenze, tutti i contribuenti devono assumersi le proprie responsabilità.

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