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Pensioni con meno di 30 anni di contributi: scatta la novità più attesa ed utile, ecco come fare

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Caterina Fagiani

Andare in pensione con meno di 30 anni di contributi? Difficile ma possibile, ecco la grande novità!

Raggiungere la pensione con meno di 30 anni di contributi è abbastanza complicato, anche se attualmente c’è una sola strada percorribile, ovvero arrivare all’età di 67 anni con 20 anni di contributi. Non ci sono altri modi, se non ricorrere all’Ape Sociale, che non è una vera e propria pensione.

Pensione con meno di 30 anni di contributi
Pensione: la grande novità – ilovetrading.it

L’Ape Sociale è una forma di anticipo pensionistico che spetta a chi ha 30 anni di contributi ma potendo arrivare alla pensione anche se non ha superato l’età pensionistica, ma deve avere almeno 63 anni.

Pensione con meno di 30 anni di contributi: Ape Sociale

Con l’Ape Sociale è infatti possibile beneficiare dell’anticipo a 63 anni con 30 anni di contributi, mentre per le donne con figli si posso ottenere sconti fino a 28 anni di contributi, la legge prevede 12 mesi per figlio con un massimo di 24 mesi.

Pensione con meno di 30 anni di contributi
Pensione e Ape Sociale – ilovetrading.it

L’Ape Sociale è riservata solo ad alcune categorie: disoccupati, chi ha l’invalidità almeno al 74% e chi deve dare assistenza ai familiari.
La domanda per il riconoscimento dei requisiti dev’essere presentata all’Inps di residenza entro il 31 marzo e può essere inoltrata anche successivamente.

L’Inps verificherà i requisiti, comunicando al richiedente se le condizioni sono state riconosciute, se la domanda viene respinta o se l’anticipo viene differito per insufficiente copertura finanziaria.

La vera e propria domanda di accesso all’Ape Sociale si presenta all’INPS di residenza dopo aver ottenuto la risposta in ordine alla sussistenza delle precedenti condizioni.
L’Ape Sociale decade al raggiungimento dei requisiti per la pensione o quando il beneficiario realizza redditi di lavoro che superano i limiti prefissati dalla legge:

  • 8.000 euro per attività di lavoro subordinato, parasubordinato o occasionale;
  • 4.800 euro in caso di lavoro autonomo.
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