Attenzione alle pensioni di reversibilità, l’Inps ha avviato una serie di controlli ed accertamenti in merito a questa prestazione. Il motivo e cosa si rischia
Come in molti sanno con pensione di reversibilità si fa riferimento ad un trattamento rivolto ai coniugi e ai familiari più stretti di un parente che è venuto a mancare. L’importo che l’Inps riconosce ed eroga mensilmente varia, in base ad una serie di specifici requisiti che comprendono anche il grado di parentela e può avere importi che vanno dal 15 al 100% della pensione che il defunto riceveva.
Ebbene nel mese di giugno l’Inps ha avviato una serie di controlli sulle pensioni di reversibilità, sulla base delle relative leggi in vigore. Cerchiamo dunque di capire per quale motivo.
Reversibilità, attenzione ai nuovi controlli Inps di giugno 2023: che cosa sta succedendo
Si tratta di controlli che interessano, nella fattispecie, le mensilità di maggio 2023 relative alle pensioni di reversibilità. Di recente una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che l’importo totale della reversibilità deve subire una decurtazione per quanto riguarda la quota maggiore di pensione, sulla base della cumulabilità con ulteriori redditi. Da qui i controlli che mirano a verificare le posizioni reddituali relative all’anno 2020.
Si fa dunque riferimento ai pensionati del regime Ex-Inpdap: per una verifica accurata vengono incrociati i dati dell‘Agenzia delle Entrate sulla base di quanto emerso dalla sentenza della Corte Costituzionale. Per alcuni pensionati potrebbe, se emergerà dai dati un surplus in eccesso, arrivare dunque la comunicazione con richiesta di rimborso della somma percepita indebitamente; questo qualora nel corso dei controlli dovessero venire alla luce una serie di incongruenze negli importi percepiti sotto forma di pensione di reversibilità.
Come avviene il rimborso: la procedura
In caso di rimborso, esso sarà previsto già con la mensilità di agosto 2023. Verrà prelevato trattenendo un quinto dell’importo totale, comprensivo dell’indennità integrativa speciale e al netto Irpef; il prelievo potrà avvenire nell’arco di un masso di 60 rate, con possibilità di recuperare l’importo residuo anche da una seconda pensione diretta di gestione pubblica; questo nel caso in cui la reversibilità non sia sufficiente ad effettuare il rimborso. Il pensionato ha comunque la possibilità, entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione, di rivolgersi all’Inps producendo eventuale documentazione per dimostrare la correttezza della sua situazione e richiedere una rettifica in tal senso.