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Donazione ad un solo figlio: quando è possibile e le conseguenze legali pesanti

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Claudia Savanelli

Molti futuri eredi si chiedono se sia lecita la donazione a un solo figlio: la domanda è legittima ma i dubbi sono tanti. Ecco cosa sapere.

Capita che un genitore dia in donazione un bene a un solo figlio (o figlia) escludendo gli altri e creando malumori fra fratelli o sorelle. La decisione viene presa in considerazione della corretta divisione dell’eredità ai vari eredi, ma non è detto che il bene in questione interessi solo a chi è stato designato, cosa succede dunque?

Donazione casa a un figlio
Donazione a un solo figlio: è possibile davvero? (ilovetrading.it)

Qualora il bene in questione interesse anche gli altri figli, è quasi certo che alla morte del genitore la donazione fatta sarà impugnata dagli altri eredi legittimi, purché il donante non abbia considerato le quote legittime spettanti agli eredi legittimari.

Come evitare che la donazione a un solo figlio sia impugnata dagli altri eredi

Esistono diverse forme di donazione che dipendono dal valore del bene donato. Se il bene donato è di modico valore, come 500 euro, un divano, un tappeto oppure un armadio, la donazione può essere effettuata tramite scrittura privata oppure consegnando direttamente il bene. In questo caso, una volta trasferito, la donazione diventa efficace.

Le conseguenze legate alla donazione a un solo figlio
Donazione a un solo figlio: anche se possibile attenzione alle conseguenze (ilovetrading.it)

Invece, se il bene donato non è di modico valore, come ad esempio un bene immobile oppure di valore economico rilevante, è necessario firmare la donazione in presenza del notaio ma anche di due testimoni. La donazione diventerà legittima al momento della firma del rogito che in questo caso diventa atto pubblico o atto notarile.

Esistono anche le donazioni indirette: lo scopo è far sì che il donatario acquisti poi la proprietà di uno specifico bene. In questo caso, anche se il bene è rilevante economicamente, la donazione può essere fatta senza la presenza del notaio. La promessa a donare in futuro un bene è nulla, perché la donazione deve essere un atto di volontà attuale, ovvero da eseguire nel momento in cui si dichiari la donazione.

È possibile fare la donazione a figli minorenni oppure non ancora nati ma serve l’autorizzazione del giudice tutelare o di entrambi i genitori. Inoltre, la donazione può essere fatta anche in caso di un figlio incapace. in questo caso, ci vuole il consenso del tutore, del curatore o dell’amministratore di sostegno ma anche quello del giudice tutelare.

È legittima anche la donazione di una casa, terreno o villa che deve, però, avvenire sempre tramite atto pubblico notarile (altrimenti è nulla) e in presenza due testimoni. Comunque, può avvenire anche come donazione indiretta se il genitore invia sul conto del figlio la somma dovuta al venditore. Se al momento della compravendita si indica la provenienza del denaro, non sarà nemmeno necessario l’imposta di donazione.

Inoltre, il genitore invece di donare l’intera proprietà può donare la nuda proprietà (riservando per sé l’usufrutto) oppure l’usufrutto (riservando per sé la nuda proprietà). A volte la donazione prevede l’obbligo di assistenza del genitore fino alla sua morte.

Quando la donazione può essere contestata

Come detto all’inizio dell’articolo, la donazione a un solo figlio può essere contestata ma solo alla morte del donante ed entro i primi 10 anni. Tra l’altro, la contestazione alla donazione è legittima solo se il genitore non abbia lasciato una quota minima del suo patrimonio agli altri eredi legittimi.

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