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Aumenti fortissimi di stipendi e doppio taglio del cuneo fiscale: i lavoratori festeggiano la novità

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Giuseppe F.

Grazie al doppio taglio del cuneo fiscale sono previsti degli aumenti sugli stipendi: come cambiano e crescono le buste paga da luglio.

Con l’arrivo dell’estate si concretizzano gli attesi aumenti degli stipendi per i dipendenti: dipende dal quarto taglio, in pochi mesi, a tasse e contributi che di norma snelliscono la busta paga. La misura costa quattro miliardi di euro. E da dove vengono questi soldi?

Aumenti stipendi: da luglio fino a 100 euro in più
Da lugli sono previsti aumenti per gli stipendi dei dipendenti – ilovetrading.it

Il Governo annuncia che i fondi per l’aumento degli stipendi sono tutti presi “in prestito” dai mercati. Ecco come nasce l’aumento dello stipendio netto. Tale quarto taglio al cuneo fiscale varrà da luglio a novembre ma è senza effetti sulla tredicesima.

Gli aumenti dipendono sostanzialmente da sconti sulle tasse per chi guadagna meno di 25.000 euro lordi (il cuneo fiscale passa dal 3 al 7%). Per i redditi fra i 25.000 euro e i 35.000, invece, si va dal 2% al 6%.

Il doppio taglio al cuneo fiscale si applica dopo l’approvazione della Manovra Finanziaria 2023, con il Governo Meloni che ha deciso di aumentare gli stipendi dei lavoratori italiani, quelli dipendenti.

Aumenti degli stipendi: il doppio taglio al cuneo fiscale rende i dipendenti un pochino più ricchi

Come annunciato, si è stabilito un taglio del cuneo fiscale del 3% per redditi fino a 25.000 euro annui e del 2% per redditi tra 25.000 e 35.000 euro annui. Proprio riducendo la tassazione arrivano gli aumenti degli stipendi, sempre in misura differente in base al reddito percepito.

Stipendio: aumento in busta paga
Doppio taglio del cuneo fiscale: arrivano gli aumenti sugli stipendi – ilovetrading.it

In entrambi i casi citati (il passaggio dal 3 al 7% e dal 2 al 6%) gli incrementi saranno mensili. In pratica, per chi guadagna 25.000 euro lordi lo stipendio aumenterà di 54,87 euro netti. Per chi invece prende 35.000 lordi, l’aumento è pari a 65,70 euro netti.

Attenzione, però: l’esonero della quota dei contributi a carico dei lavoratori dipendenti è applicabile solo temporaneamente. E cioè per i periodi di paga che vanno dal 1° luglio 2023 e sino al 31 dicembre 2023.

Malgrado ciò, il taglio del cuneo, sommato alle sforbiciate precedenti, dovrebbe tradursi, in un guadagno importante per i lavoratori dipendenti. Il Governo parla di circa 100 euro in più al mese per i lavoratori beneficiari. Secondo le stime della Cgia di Mestre si arriva a un massimo di 90 euro.

Intanto in politica si discute del salario minimo. La proposta di legge del PD e del M5S punta a fissarlo a 9 euro lordi l’ora. La Meloni non sembra d’accordo. Poi, altri aumenti coinvolgeranno di sicuro circa 250.000 lavorarori. Sono coloro che lavorano nel settore del legno, del sughero, del mobile, dell’arredamento e i boschivi forestali. L’accordo punta a far recuperare il potere d’acquisto delle retribuzioni perso a causa dell’inflazione.

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