L’Italia è uno dei Paesi con il più alto tasso di disoccupazione nell’Eurozona, ma la situazione potrebbe presto cambiare: in arrivo un milione di posti di lavoro!
Oltre un milione di posti di lavoro: un annuncio riempie di speranza i tanti disoccupati italiani. La più che positiva previsione sull’occupazione giunge da Confindustria Energia, secondo cui la transizione energetica, unitamente alla necessità delle imprese di trasformarsi in realtà sempre più sostenibili e competitive, agevolerà la ripresa economica e sociale italiana, sbloccando un milione di posti di lavoro in Italia.
Ma quali saranno i lavori più richiesti? E quando sarà disponibile questo spazio concreto di occupazione? La contemporaneità ha il dovere di contrastare il cambiamento climatico e gli effetti della crisi energetica. E per l’industria e l’economia questa sfida può trasformarsi un’opportunità di crescita sociale e occupazionale. Questa, almeno, è la convinzione emersa dalla Conferenza annuale di Confindustria Energia dedicata a La sostenibilità della transizione energetica: equilibrio tra crescita economica e benessere sociale.
Confindustria Energia ha un nuovo presidente, il dottor Guido Brusco, il quale crede moltissimo nella potenzialità economica di una transizione energetica sostenibile come volano per l’occupazione in Italia. In una nota rilasciata dalla Federazione del Comparto Energia si parla appunto di oltre un milione di posti di lavoro coinvolti nel percorso di transizione energetica intrapreso dal Paese.
Un milione di posti di lavoro grazie alla transizione energetica: le figure ricercate
Servono professionisti e lavoratori qualificati per raggiungere tutti gli obiettivi europei in tema di transizione energetica e sostenibilità. Inoltre, è scontato che tutte le imprese, per essere competitive ed efficienti, dovranno il prima possibile adattarsi al nuovo trend. “L’energia ricopre un ruolo strategico per lo sviluppo sociale ed economico del Paese, per il quale è necessario garantire sicurezza e flessibilità, salvaguardando la competitività delle nostre imprese”, ha dichiarato Guido Brusco, neo Presidente di Confindustria Energia.
Per Brusco la transizione energetica deve essere dunque vista come un’opportunità di crescita. Sarà perciò fondamentale continuare a rafforzare le relazioni industriali costruttive e dare massima importanza ai temi ecologici. E non si sbloccheranno opportunità solo per chi è già formato nel settore, ma anche per chi sta iniziando a muovere i primi passi nel mondo del lavoro. Bisognerà dunque formarsi e specializzarsi sul tema delle rinnovabili, del riciclo, del low carbon, il biometano, i processi circolari e il fotovoltaico.
“Siamo davanti a un cambiamento epocale di paradigma e il Paese non può lanciarsi senza paracadute“, ha rivelato Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, presente alla conferenza. “Saranno necessari 1.100 miliardi di euro di investimenti per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione in Italia da qui al 2030. Si tratta di un flusso d’investimenti di 140 miliardi di euro l’anno che impone un impegno serio e di lunga gittata di tutti gli operatori in campo“.
I giovani dovranno imparare a specializzarsi in temi green. E i lavoratori dovranno presto acquisire conoscenze e competenze necessarie per supportare la sostenibilità ambientale. Un milione di posti di lavoro: un bel numero… Ma per sfruttare questa possibilità bisognerà trasformarsi in specialisti dell’ambiente.
