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Lavoro e pensione: i casi possibili che ti permettono di guadagnare di più

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Andrea Marras

Esistono delle casistiche in cui è possibile guadagnare più soldi tramite lavoro e pensione: ecco un elenco preciso e approfondito

Lavoro e pensione sono due delle fonti di reddito più comuni per tutti i cittadini. Sono inoltre conseguenti, salvo ovviamente i casi in cui la prima condizione per un motivo o per un altro non può esistere in alcun modo.

Assegno e lavoro: un mix non sempre possibile
L’assegno è cumulabile con il lavoro? (Ilovetrading.it)

Per chi invece ha l’enorme (e non scontata) fortuna di poter conoscere entrambe le soluzioni, ecco alcune casistiche in cui è possibile guadagnare di più all’interno dei rispettivi ambiti. Esistono infatti condizioni vantaggiose.

Una volta conseguita la pensione, colui o colei che ha sempre agito in funzione di dipendente può essere nuovamente reintegrato come lavoratore subordinato. Ciò significa che teoricamente è possibile lavorare anche durante il periodo pensionistico. Ma attenzione: non sempre l’accumulo è concesso. Di norma, è prassi comune che per ottenere la pensione l’attività subordinata cessi completamente di esistere.

 

Non sempre lavoro e pensione possono coesistere
Più soldi con pensione e lavoro: ecco come (Ilovetrading.it)

Ma ci sono delle eccezioni che è doveroso elencare, per la cronaca così come per completezza di informazione. I liberi professionisti che decidono di mettersi in proprio dopo la pensione, per esempio, possono accumulare il loro reddito con l’importo pensionistico. Ci sono ovviamente delle limitazioni di cui tenere conto, ma in linea di massima ciò viene concesso.

Nel caso in cui ciò venga concesso, però, il datore di lavoro avrà la possibilità di trattenere su base giornaliera una piccola percentuale dello stipendio del lavoratore. Questo, poiché egli in prima persona è già un percettore di assegno pensionistico.

Limiti nell’accumulo: in cosa consistono?

Sfortunatamente le casistiche in cui il reddito non viene accumulato sono molte di più. Le cosiddette “quota 100” e derivate, infatti, non consentono alcun tipo di accumulo. Inoltre, come regola ferrea, l’idoneità lavorativa cesserà di esistere al raggiungimento dell’età pensionistica. Casistiche molto particolari, che trovano riscontro in numerose casistiche che a loro volta si protraggono su milioni di appartenenti alla categoria.

Parlando di categoria, anche i cittadini affetti da disabilità hanno delle limitazioni per quanto concerne l’accumulo.

I limiti in materia di accumulo subentrano essenzialmente nel momento in cui si parla di disabilità. Chi percepisce un assegno di invalidità, infatti, non potrà ovviamente accumulare un suo eventuale stipendio.

Una situazione piuttosto delicata, alla quale sebbene i tentativi siano stati tanti ancora non si è trovata alcuna soluzione. Certo è che se le cose dovessero rimanere così, si creerà l’urgenza di allentare un po’ di più la presa.

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